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L’errore di Glover – Nick Laird

3 min read
traduzione diFederica Aceto
minimum fax (Roma,2010)
pag. 316, euro16,50
 
Finalista al più prestigioso premioletterario irlandese, “L’errore di Glover” di Nick Laird è un romanzotutt’altro che divertente; che oltre a essere una storia triangolare, parevoglia essere la storia della cattiveria e dell’assenza d’amore universali. Ambientatoin una Londra grigia e fredda, è la storia di David insegnante, artistafallito, Truce Re Censore di film, posti e libri su un blog quasi segreto, RuthMarks sua ex docente universitaria, ricercata artista contemporanea – statunitense- che a causa di disavventure familiari e professionali si trova catapultata inuna capitale europea quasi come per scontare una pena e James Glover, ilventitreenne coinquilino di David semplice, bello e buono – di cuore – quantobasta per potersene innamorare. David fa il suo primo incontro da ormaiultratrentenne con la sua ex professoressa, a una mostra d’arte contemporaneanella quale sono esposte le sue opere. Lentamente s’intrufola nella vita diquesta donna, osservandola, desiderandola, senza mai coglierne l’essenza. Cosache invece riesce benissimo al giovane Glover. Tra Ruth e Glover nasce un amorefolle nonostante la notevole differenza d’età che li porterà a desiderarefortemente un matrimonio che non avverrà mai. Un dondolare continuo traquotidianità e meschinità, probabilmente voluto dall’autore per non perdere divista le piccole cose in senso lato. Il tutto intriso di rancori familiari, silenziincolmabili, sensi di colpa, fallimenti e vendette. L’effetto è l’esattocontrario del messaggio almodovariano. Il lettore fin dall’inizio è in cercad’un capro espiatorio: il che per quanto sia già una realtà trita e ritrita,non crediamo sia un buon allenamento per le menti d’oggi. Stranamente l’errore diGlover non sarà mai esistito. A meno che errore non sia credere. E però le notepositive. Per esempio, Laird con una scrittura agile fa ruotare la storia. Lamette davanti a uno. La pone davanti all’altra. E all’altro ancora. A rinnovareuna triangolazione capace di tenere comunque sempre vigile chi legge.  

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