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Intervista con i Modena City Ramblers

17 min read

 

I Modena City Ramblers presentano BATTAGLIONE ALLEATO

Un progetto di disco corale per non dimenticare

 
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Nella notte tra il 26 e il 27 Marzo 1945 cento uomini composti da militari britannici delle SAS,  partigiani scelti del Gufo Nero e della Brigata Garibaldi, soldati russi fuggiti dai campi di internamento e disertori tedeschi uniti ai partigiani, attaccano il comando tedesco di Botteghe d’Albinea in provincia di Reggio Emilia, importante  nodo nazista sulla Linea Gotica occidentale. L’attacco è accompagnato dal suono di una cornamusa scozzese che dà la carica agli arditi incursori. L’operazione, guidata dal maggiore britannico Roy Farran e denominata “Tombola”, si rivelerà un piccolo grande successo, sia dal punto di vista strategico che da quello “morale”: le due ville del comando vengono distrutte e si contano considerevoli perdite nemiche. Nell’impresa, cadono tre paracadutisti inglesi.

 
Noi Modena City Ramblers, portiamo avanti ormai da vent’anni un percorso musicale che si nutre di riferimenti alla nostra storia, con particolare riguardo alla Lotta di Liberazione, ritenendo che i valori legati alla Resistenza siano tuttora i temi fondanti per un’evoluzione coerente e democratica della nostra società.
Una semplice canzone non porterà mai a nessuna rivoluzione, questo è certo, ma quando spinge chi la ascolta a maturare un proprio percorso di crescita, questa è già una grande conquista.
Non crediamo che la musica debba necessariamente essere solo intrattenimento, e siamo pure convinti che per dare messaggi importanti occorra spesso, soprattutto nei riguardi dei più giovani, fare sognare. Cercando dei linguaggi che destino interesse, che divertano, che emozionino, che inducano a riflettere.
Tenendo conto dell’importanza storica della vicenda e della necessità di mantenere viva la memoria sul nostro passato, riteniamo particolarmente interessante il fatto che l’impresa militare del “Battaglione Alleato” sia stata realizzata da un insieme estremamente composito di uomini, dalle diverse vicende, esperienze, culture e capacità, uniti nel comune obbiettivo di vincere per un mondo migliore, libero e finalmente pacifico.
Al di là di qualsiasi retorica e di qual si voglia strumentalizzazione politica, consideriamo esemplare questa storia, e crediamo sia bello renderla immortale attraverso le pagine dell’arte, che pur non potendo né dovendo sostituirsi all’insegnamento ed allo studio, sa parlare dritta al cuore ed alla mente degli uomini.
I giovani combattenti che parteciparono all’impresa di Tombola, ancorché profondamente segnati dall’esperienza della guerra, non erano poi così diversi da quelli di oggi. Anche loro scherzavano, cantavano e ballavano nelle notti d’attesa prima dell’attacco, inseguivano storie d’amore, tessevano amicizie, e la musica li ha sempre accompagnati: prima il suono di una fisarmonica e di un violino e la melodia di una voce, poi la cornamusa paracadutata dai cieli, che guidò nella notte reggiana l’attacco ai nazisti.
Ogni protagonista di questa storia contribuisce a un grande affresco che merita di essere cantato e tramandato. Una storia di profonda umanità, coraggio, passione e volontà. Ci vorrebbero cento canzoni per ricordarne ogni suo colore; noi abbiamo cercato di farne il più possibile, come Modena City Ramblers e come gruppo di lavoro aperto; in collaborazioni estemporanee o lasciando spazio alla creatività artistica di altri musicisti, come quelli che in questi ultimi tempi hanno incrociato il nostro cammino, per amicizia e condivisione musicale. Ognuno con la sua personale esperienza e sensibilità. Un piccolo grande “Battaglione Alleato” che celebra il ricordo di quest’impresa eroica e dei suoi protagonisti.
 
Modena City Ramblers, Marzo 2012
 
 
Abbiamo inciso cinque canzoni: “Al pivarol c’al vin dal ciel”, con un testo ibrido in dialetto reggiano e inglese, ispirato alla storia del piper scozzese paracadutato per accompagnare l’attacco, David Kirkpatrick. Uno strumentale dedicato al mitico reparto partigiano di incursori “Gufo Nero”, composto da elementi scelti tra i più valorosi e arditi, che seminò il terrore tra le linee nemiche. Ancora: una ballata dedicata al capo dei Gufi Neri, il reggiano Glauco “Gordon” Monducci, “Gordon, Glauco” oltre due interpretazioni di una canzone scritta tanti anni fa dal celebre clarinettista Henghel Gualdi, con testo dello storico emiliano Ugo Bellocchi, dedicata proprio all’impresa e intitolata “Avevamo vent’anni”: una versione completa, probabilmente la prima a venire incisa, poiché pare non esistano registrazioni di Gualdi, e una versione più corta, da “fuoco di bivacco partigiano”. Alcuni componenti dei MCR hanno poi inciso altre canzoni, come gruppo di lavoro creativo “aperto”. “Noris, Imelde”, dedicata alla staffetta Noris, e più in generale alle ragazze che furono impegnate nell’operazione (Dudu Morandi e Massimo Ghiacci assieme all’ex fonico dell’Esagono, Carlo Enrico Pinna); “L’amore altrove”, un quadretto sui pensieri che percorrono la mente e il cuore dei combattenti nella veglia prima dell’operazione (Massimo Ghiacci solista e all’ uillean pipes Franco D’Aniello); “Ofelia Neri staffetta partigiana”, dedicata ad un’altra partigiana del gruppo, che ebbe il coraggio di prostituirsi con gli ufficiali tedeschi pur di carpire preziosi informazioni (Roberto Zeno con i LoGiCi Zen,  Mavi Gianni alla voce e i vecchi amici Carlo Loiodice fisarmonicista/chitarrista e Enzo Ciliberti bassista, che avevano già in passato registrato coi Ramblers); “Victor Modena”, ispirata alla figura del leggendario comandante della brigata di russi mandati al fronte dai nazisti come truppa d’assalto e poi fuggiti sulle montagne per unirsi al fronte dei partigiani e combattere per la libertà (Dudu Morandi con Leonardo Sgavetti, Luca Serio Bertolini e parte degli Yonders). Alla figura del partigiano ebreo Gino Beer è dedicato un set di tradizionali klezmer abbinati a una canzone originale, “Gino”, registrati assieme ai Mutina Golem, band klezmer modenese, da Franco D’Aniello, Francesco Moneti, Roberto Zeno, Massimo Ghiacci e Luciano Gaetani, assieme alla cantante romana Giulia Tripoti (più volte ospite sul palco dei Ramblers).
“Molto stanco”, è dedicata invece al grande e pesante cannone di cui disponeva il Battaglione, faticosamente trascinato a forza di braccia dai combattenti (Luca Serio Bertolini con la sua band, gli Yonders)!
“Cinque tedeschi ad Albinea” ricorda i cinque militari del Reich fucilati sommariamente ad Albinea l’estate dell’anno precedente nell’operazione “Tombola”, perché in procinto di passare coi partigiani, a cui già avevano fornito preziosi informazioni strategiche, che portarono  poi a pianificare l’operazione (Massimo Ghiacci e Luca Serio Bertolini).
I reggiani “Popinga” (tra i quali milita il nostro fisarmonicista Leonardo Sgavetti) hanno scritto e registrato una ballata dedicata alla figura di Hans Amoser, disertore austriaco entrato a far parte dei Gufi Neri, “Partigiano Hans”; sempre Leonardo Sgavetti ha anche inciso “Notturno prima della battaglia”, composizione realizzata al pianoforte e liberamente ispirata a un notturno di Chopin.
Francesco Moneti in duo con il nostro ex fisarmonicista Daniele Contardo (FryDa) ha registrato “Nozze Partigiane”, ispirata alla storia del partigiano Georg, disertore tedesco che il giorno della Liberazione, il 25 Aprile, convolò a nozze a Reggio Emilia con la sua amata staffetta partigiana, colei che molti mesi prima lo indusse a passare “al nemico”.
Gli scandianesi Elizabeth partecipano con una toccante ballata dedicata a due sorelle partigiane, “Libertà e Foresta”, e con “La libertà è disobbedienza”, nella quale ritroviamo anche Dudu Morandi e Massimo Ghiacci.
I Nuju, ospitati più volte sul palco dai MCR, contribuiscono con “Bastardi e Pezzenti”, amara riflessione sulle nuove generazioni di precari e sfruttati, qui paragonati alle generazioni che vissero la guerra e scelsero da che parte stare.
Il cantautore inglese Jason McNiff, più volte sul palco con i Ramblers, ha scritto e registrato “Tombola”, ispirata alle memorie del maggiore britannico Farran, comandante del Battaglione Alleato, e riferita alla marcia che portò all’obbiettivo (al mandolino c’è Francesco Moneti). Francesco Moneti produce i marchigiani Rossopiceno e suona in “C’era” combat song sulla memoria delle gesta dei partigiani, costretti alla guerra, per poter costruire un mondo futuro di pace e libertà.
Sempre Francesco Moneti collabora col suo violino al brano di Luca Giovanardi (componente dei Julie’s Haircut) “Non era un animale”, ispirata alla cruda descrizione da parte di un ex componente dei Gufi Neri, di come si eliminavano le sentinelle tedesche con le lamette da barba usate come coltelli.
Il cantautore trentino Milo Brugnara contribuisce con “Testamento partigiano”, dedicata alla memoria di Gianni Farri, capo delle Brigate Garibaldi che si unì al Battaglione.
Il reggae man Lion D, in acustico, rima in patois giamaicano “This time”, ispirata alla memoria dei tanti “Freedom fighters”, italiani e non solo. Gli amici e compagni romani Ned Ludd musicano due importanti momenti: la marcia verso l’obbiettivo e l’intera giornata dell’attacco, come una vera e propria colonna sonora combat folk, grazie a “22 ore” e “27 Marzo”.
 
Al progetto collabora anche il pittore e artista multimediale reggiano Simone Ferrarini, impegnato a realizzare una ventina di giganteschi dipinti dedicati alla vicenda, che impreziosiscono la copertina e il booklet della confezione.
 
Il risultato finale è un doppio CD con oltre venti canzoni, colonna sonora odierna di una storia di ieri, che merita di essere ricordata grazie anche alla musica in uscita si Etichetta Mescal (distribuito da Universal) il 26 Marzo 2012.
 

Qui c’è il video di AL PIVAROL C’AL VIN DAL CIEL, il 1° singolo: http://www.youtube.com/user/ModenaCityRamblersTV

 
Cd 1
1.            Bruno Cappigli e Modena City Ramblers – Introduzione
2.            Modena City Ramblers – Avevamo vent’anni
3.            Modena City Ramblers – Al pivarol c’al vin dal ciel (The brave scottish piper)
4.            Rossopiceno – C’era
5.            Nuju – Bastardi e pezzenti
6.            Lion D – This time (partisan version)
7.            Luca Serio & The Yonders – Molto stanco
8.            Dudu e I Semi del Male – Modena
9.            LoGiCi Zen – Ofelia Neri staffetta artigiana
10.         Elizabeth – Libertà e foresta
11.         Luca Giovanardi – Non era un animale
12.         Mutina Golem, Giulia Tripoti, Franco D’Aniello, Luciano Gaetani, Massimo Ice Ghiacci, Francesco Fry Moneti, Roberto Zeno – Gino (Kol nedarim / Tantz tantz yidelekh / Gino / Tantz tantz yidelekh)
13.         Leonardo Sgavetti – Notturno prima della battaglia
Cd 2
1.            Popinga – Partigiano Hans
2.            Jason McNiff – Tombola
3.            Ned Ludd – 27 marzo
4.            Modena City Ramblers – Gordon, Glauco
5.            Ned Ludd – 22 ore
6.            Massimo Ice Ghiacci – L’amore altrove
7.            Modena City Ramblers – Gufo nero
8.            Davide Dud Morandi, Morandi, Massimo Ice Ghiacci, Carloenrico Pinna – Noris, Imelde
9.            Luca Serio Bertolini, Massimo Ice Ghiacci – Cinque tedeschi ad Albinea
10.         Elizabeth e Modena City Ramblers – La libertà e disobbedienza
11.         Fryda – Nozze partigiane
12.         Milo Brugnara – Testamento partigiano
13.         Modena City Ramblers – Avevamo vent’anni (Al fuoco di bivacco)
 
 
Tra Marzo e Maggio 2012 i Modena City Ramblers porteranno il Battaglione Alleato in concerto, con uno speciale set costituito dalle tante canzoni ispirate alla Resistenza o facenti parte della tradizione che il gruppo nella sua carriera ha interpretato, ora arricchito da un certo numero di queste nuove incisioni. Pur essendo a tutti gli effetti, live completi della band, in una serie di date potranno unirsi alcuni degli altri protagonisti del progetto.
 
13-04-2012   COLLE VAL D’ELSA (SI) – Sonar
14-04-2012   CIAMPINO (RM) – Orion
21-04-2012   MILANO – Leoncavallo
24-04-2012   URBINO – Piazza 
27-04-2012   FIRENZE – Flog
28-04-2012   SCICLI (RG) – Valle Ventura
30-04-2012   CARAMANICO TERME (PE) – Aspettando il Primo Maggio
01-05-2012   OLMEDO (SS) – Piazza
 
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Intervista con Massimo Ghiacci
 
 
Davide
Ciao Modena! È stato un grandissimo piacere riascoltarvi e scoprire attraverso la vostra opera questa particolare storia della Resistenza. Mi ha suscitato molte emozioni diverse: rabbia, orgoglio, tristezza e commozione… Il perché di questo disco e del perché continuiate a proporre storie del nostro passato, particolarmente quelle della lotta di liberazione partigiana, avete benissimo già spiegato nelle note introduttive. Allora vi chiedo, per cominciare: il 14 marzo 2012 si è chiuso il centocinquantenario dell’Unità d’Italia; il 26 marzo esce “Battaglione Alleato”. Voluta o casuale, cosa può dirci questa concomitanza, che per me personalmente chiude davvero in bellezza i festeggiamenti di un anno?
 
Modena City Ramblers
Ciao Davide… è stato il caso che ha voluto che "approdassimo" alla realizzazione di questo progetto discografico pochi giorni dopo la chiusura del centocinquantenario. Penso che nella natura del nostro lavoro sia sempre ben presente un "sano" patriottismo, e questo disco non fa altro che ribadire quali siano i valori nei quali ci riconosciamo e qual è il patrimonio di lotte, di storie e orizzonti che custodiamo, come cittadini e come artisti. Temo però che la vera unità d'Italia sia ancora da farsi; colossali sono le disparità economiche, di opportunità, di qualità di vita sul territorio… forse la vera unità rimarrà sempre una meravigliosa utopia, per la quale val la pena impegnarsi, ma di cui si deve essere ben consci della sua mancanza, al di là dei festeggiamenti di ricorrenze storiche.
 
Davide
Come siete arrivati a questa storia? Attraverso il libro di Matteo Incerti e Valentina Ruozi (“Il bracciale di sterline. Cento bastardi senza gloria. Una storia di guerra e di passioni”)?
 
Modena City Ramblers
Esattamente. Matteo, giornalista e amico di vecchia data, durante la scrittura del romanzo ci raccontò la storia del piper scozzese David Kirkpatrick, paracadutato in kilt per guidare l'attacco e ci suggerì di farci una canzone. Da lì è nata una spinta creativa che si è di molto allargata, sia nella scrittura che nel coinvolgimento di altri musicisti ed artisti!
  
Davide
Colpisce il bellissimo progetto grafico ed editoriale (Folkymonkey), ricco di notizie, di contenuti e contributi, di note ai testi… e colpiscono le opere pittoriche di Simone Ferrarini (http://www.simoneferrarini.it), realizzate appositamente per la storia del “Battaglione Alleato”. Insomma un doppio cd che è anche un piccolo ma completo ed emozionante libro di storia… Qualcosa di davvero speciale in questi tempi di “musica liquida” sempre più slegata dai supporti fisici e cartacei…
 
Modena City Ramblers
Fa piacere che tu rimarchi ciò. Per noi ogni disco ha una componente grafica che costituisce un elemento importante che accompagna la musica. Da vario tempo e di conseguenza da un buon numero di dischi, curiamo direttamente i progetti grafici dei nostri lavori: Folkymonkey è il "nome d'arte" del nostro Dudu! In questo caso, abbiamo voluto realizzare una piccola opera che in qualche modo avesse un respiro che va oltre la musica. Grazie alla disponibilità della Mescal, e coinvolgendo Simone, siamo riusciti a realizzare una sorta di libro cd, tenendo tra l'altro un prezzo assolutamente equo, riteniamo, per il prodotto. 
 
Davide
David Kirkpatrick, il soldato che si paracadutò la notte del 27 marzo 1945 e che suonò la note di Higland Laddie sulla sua cornamusa durante l’attacco alle Ville Rossi e Calvi,  è ancora vivo…  in molti lo credevano morto. Invece David ha 86 anni e vive a Girvan, in Scozia, un villaggio di fronte all’Irlanda. In questi lunghissimi 67 anni ha continuato a fare quello che fece allora, suonare la sua cornamusa…  Lo avete contattato, conosciuto? Sa di questa vostra opera? Ci sono altri protagonisti di questa vicenda ancora in vita, ne avete incontrato qualcuno?
 
Modena City Ramblers
Matteo Incerti lo ha più volte, recentemente, intervistato. I filmati si possono peraltro facilmente rintracciare su youtube. La cosa molto toccante è che lui ha iniziato a raccontare delle sue esperienze di guerra solo dopo che Matteo gli ha fatto capire che grazie alla sua cornamusa Albinea venne risparmiata da una rappresaglia nazista, in quanto fece credere che l'attacco fosse stato condotto solo da truppe inglesi… Prima d'allora non ne aveva mai voluto parlare: troppi ricordi orribili di morte e violenza. Oggi lui ha trovato finalmente una "luce positiva" nel ricordare quegli anni di guerra.  I suoi tre figli, suonatori anche loro di cornamuse, sono scesi ad Albinea proprio quest'anno, per le celebrazioni dell'attacco, il Marzo scorso. Li abbiamo conosciuti e abbiamo regalato loro copie del disco, così come a "Libertà", "Fanfulla" e "Delinger", partigiani che fecero parte del Battaglione Alleato. Ce ne vorrebbero di persone come loro, in Parlamento, oggi…
 
Davide
Acquistando questo disco si contribuisce al finanziamento di una borsa di studio sui temi della storia della Resistenza, in collaborazione con l’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia (www.italia-resistenza.it). In che modo la memoria della Resistenza può secondo voi migliorare questa nostra repubblica democratica, a che punto è questo nostro “indiretto governo del popolo"?
 
Modena City Ramblers
Il patrimonio di valori e ideali che animò e "armò" chi scelse dopo il settembre del '43 di combattere il nazifascismo è alla base della nostra Costituzione. In questa Carta c'è tutto il mondo per cui quei ragazzi e quelle ragazze lottarono, per arrivare finalmente "oltre il ponte". Il viaggio non è ancora concluso. Su temi quali il lavoro, la parità di diritti, le differenze di censo, la legalità, c'è ancora tanta strada da compiere per realizzare ciò che la nostra Costituzione vuole per il Paese.
 
 
Davide
Battaglione Alleato” è anche un’opera collettiva davvero varia anche musicalmente, nei generi e nella strumentazione: dalla musica irlandese al rock e a quella klezmer, dal patwa giamaicano di “This time”, all’inglese, al dialetto emiliano, alla musica strumentale delle citate note del Notturno op. 9 n. 2 di Chopin (che per altro ci ricordano anche un’altra grande pagina della Resistenza, quella della famiglia Cervi) e molto altro… Vi partecipa un vero e proprio “battaglione alleato” in gruppi aperti di lavoro tra amici musicisti. Eppure tutto suona molto omogeneo e le due ore di musica scorrono benissimo. Come avete coordinato tutta questa grande mole di lavoro musicale?
 
Modena City Ramblers
È nato tutto in maniera molto spontanea, spesso casuale. Ci siamo ritrovati a "governare" un progetto che pareva avere una propria vita, quasi indipendente dalle nostre volontà… nel momento in cui la spinta creativa di cui prima parlavo ci ha fatto guardare attorno a noi, è capitato spesso che sul treno sia salito chi, per un motivo o per un altro, si è ritrovato a incrociare la nostra strada in questi ultimi tempi. Ma senza una pianificazione o una progettualità iniziale creata "a tavolino". Tante realtà musicali a noi vicine non partecipano, ma semplicemente perchè non ci é capitato di coinvolgerle, magari perchè con loro non siamo mai finiti a  parlare di queste storie. Del resto, se avessimo voluto coinvolgere tutti gli artisti che vorremmo sostenere o che ammiriamo, saremmo ancora a seguire le registrazioni!
 
Davide
In che modo è presente Wu Ming?
 
Modena City Ramblers
È una storia particolare. Diciamo che Wu Ming è presente idealmente, per la "prospettiva" che la lettura del libro "Asce di Guerra" ci ha regalato nel guardare al Patrimonio della Lotta di Liberazione in Italia. Avremmo voluto iniziare il disco con un’introduzione costituita da un estratto dall'intro di quel libro. Wu Ming, da noi contattato, ci aveva dato il permesso. Purtroppo i tempi erano strettissimi rispetto alla consegna del master e la nostra casa discografica non è riuscita in tempo a ottenere le necessarie autorizzazioni anche da parte dei detentori dei diritti editoriali. Non potevamo rischiare di uscire senza il benestare di chi detiene i diritti su quelle parole, ragion per cui, nel disco è finita una introduzione alternativa che avevamo nel cassetto. Basata su un testo scritto da noi ma "ispirato", secondo la nostra sensibilità, al senso dell'intro di "Asce di Guerra". Proprio per i tempi caotici (come ahinoi spesso accade quando dobbiamo chiudere un disco in tempo per la release) della chiusura lavori, a livello grafico è rimasto una sorta di "refuso", per cui nel libretto interno è indicato che Bruno Cappagli, che recita l'introduzione, legge l'intro di "Asce di Guerra", ma non è così. Speriamo che i Wu Ming non se ne risentano. Per noi, al di là delle parole, sono presenti nel disco nella sostanza, e di questo li ringraziamo profondamente. Per noi quella del Battaglione Alleato è un'ascia di guerra dissotterrata!
  
Davide
Prendiamo per un momento la copertina, con il simbolo, una daga alata, e il motto “Chi osa vince” su campo tricolore del “Battaglione Alleato”. Qua in Italia ci giochiamo il domani, canta il Partigiano Hans… Volessimo attualizzare quel motto, cosa bisognerebbe osare oggi?
 
Modena City Ramblers
Osare con il cuore là dove il cervello, condizionato da vent'anni di regressione culturale, fa fatica a vedere. Condividendo, e cercando sempre di trovare una strada comune, sempre che l'orizzonte al quale si guarda è il medesimo.
 
Davide
Una domanda sull’America che contribuì a liberare l’Europa e il mondo dal nazifascismo e tutto quello che è seguito dal primo maggio del ’47 a Portella della Ginestra alle Twin Towers e all’Iraq di oggi, alla cosiddetta ‘Afghanopoli’. Molto è stato detto circa i rapporti segreti tra America e Italia… penso a Carlo Lucarelli per esempio, o a Massimo Mazzocco ne “Il nuovo secolo americano”, sul PNAC (Project for the New American Century) e via dicendo. O forse stiamo diventando tutti un po’ paranoici… Qual è insomma il vostro pensiero su questo “progetto per un nuovo secolo americano”?
 
Modena City Ramblers
Sinceramente, almeno io che ti rispondo, non ne so molto di questo "progetto". Di certo c'è che, dal dopoguerra a oggi, tante lobbies a stelle e strisce hanno nuociuto alla democrazia, in Italia e, soprattutto, in tanti posti nel mondo. 
 
Davide
Quali sono per voi le migliori “combat song” di sempre?
 
Modena City Ramblers
Basta pescare nella discografia dei Clash, Billy Bragg e dei Gang!
 
Davide
A proposito di “bastardi senza gloria”, vi è piaciuta la fantastoria di Quentin Tarantino? Specialmente ripensando le parole di Gino Beer, che fu addestrato «Anche a sgozzare i tedeschi con lamette da barba, mi capitò tre volte, una cosa orripilante»…
 
Modena City Ramblers
Personalmente molto. Trovo artisticamente sublime la scena dei commandos ebrei che in una delirante estasi di trascendente violenza, mitragliano e fanno scempio dei corpi di Hitler e Himmler. Gli amici di Amnesty International mi perdoneranno!
 
Davide
Ci fate un bilancio del precedente “Sul tetto del mondo” a un anno dalla sua uscita? Quali momenti più belli vi ha regalato e ricorderete?
 
Modena City Ramblers
E' stato un disco e un tour bellissimo, come esperienza in studio e ancor di più dal vivo. Credo abbia costruito le fondamenta, davvero solide, su cui poggia l'attuale nostra formazione. Come dinamiche interpersonali e come carica emotiva, condivisa a livello di band.
 
Davide
Qui da Torino non posso esimermi dal chiedervi un giudizio su quanto sta accadendo in Val di Susa.
 
Modena City Ramblers
Temo che la cosa stia sfuggendo di mano. Le rivendicazioni sono giuste e condivisibili. Ma mi pare, da un osservatorio lontano, che ci sia chi, da varie posizioni, abbia interesse ad alimentare lo scontro. Noi siamo per la possibilità di esprimere pacificamente le proprie posizioni, sempre e comunque. Ma in democrazia occorre anche rispettare le leggi. Non è minacciando il giudice Caselli che si arriverà a fare il bene della Val di Susa. Credo anche che ci sia un limite evidente dei politici nel com’è stata gestita tutta la vicenda. Limiti dovuti a interessi o a incapacità. Spero che ne paghino democraticamente le conseguenze alle prossime elezioni.
 
Davide
Paul Hindemith scrisse: “Se una musica riesce a innalzare tutto il nostro essere verso ciò che è nobile  essa avrà pienamente raggiunto il suo scopo, e quando un compositore arriverà  a questo avrà toccato la vetta più alta. Bach questa vetta l'ha raggiunta.” E molti altri musicisti anche di oggi. Aggiungo io, nell’innalzare a qualcosa di nobile, anche i Modena City Ramblers… I miei complimenti a parte, qual è per voi l’obiettivo, la vetta più alta o profonda che ricercate nella musica?  
 
Modena City Ramblers
Ti ringrazio per la "generosità" del paragone… Ma lasciamo Bach alle sue, per noi inaccessibili, vette. A noi basta sentirci sul "tetto del nostro mondo" attraverso la soddisfazione e il piacere di condividere con gli altri una nostra melodia e un nostro testo!
 
Davide
A seguire?
 
Modena City Ramblers
Tanti concerti, spero! 🙂
 
Davide
Grazie
 
Grazie a te e a chi ci leggerà!!!
Massimo Ghiacci MCR

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