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Cuba Magica

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Cuba Magica

(Gordiano Lupi – Mursia)

 

 

   Per poter comprendere al meglio CUBA MAGICA è molto importante tener presente l’ampia e puntuale introduzione dell’autore, Gordiano Lupi, che lega insieme storia, cosmologia, religione, riti e folklore della civiltà cubana; una premessa intelligente che documenta, scientificamente, ciò che sarà trattato nel libro, ovvero la “santeria”, e che mentre rende più realistico l’argomento, evitando al lettore sospetti di capricciosa immaginazione, allo stesso tempo gli fornisce anticipazioni dettagliate, risposte ad ogni possibile domanda e un quadro completo e significativo di un assunto, a molti, sconosciuto. Ne “Il linguaggio magico della “santeria”” lo scrittore sottolinea, innanzitutto, la predominanza a Cuba della religione cattolica, impostata, inizialmente, dai conquistatori spagnoli, e la presenza minoritaria di alcune sette spiritiste nordamericane. Si sofferma, di più e più a lungo, sul sincretismo, afro-cubano, di cattolicesimo e naturalismo animistico, la religione più diffusa in quel paese laico. A tal proposito lo stesso Lupi commenta: “…Come si vede la commistione tra fede cattolica e “santeria” è sempre frequente. Una cosa pagana come l’adorazione alla luna nuova convive con la recita di un rosario…” e ancora: “Sono divertenti questi dei dal carattere umano e irascibile, hanno antipatie e simpatie, amici e nemici, combattono e amano, litigano e si rappacificano. Sono come noi, hanno gli stessi pregi e difetti, per questo è facile sentirli vicini e provare simpatia“.

   Focalizzando e approfondendo il tema della “santeria” o “Regla de ocha”, l’autore, in uno stile disadorno ma chiaro e concitato, in forma impersonale, astenendosi dal fare commenti, ci introduce elegantemente nel mondo magico di Cuba.

   Alquanto sorprendente è la scelta del romanzo, come genere letterario, in cui la narrazione realistica e vivace si dispiega su due linee parallele: da un lato apprendiamo, in modo progressivo e con dovizia di particolari, tutte le caratteristiche della santeria e dall’altro scopriamo aspetti interessanti della vita di G.Lupi e del suo pensiero, “Ogni religione ha la sua personificazione del male e per me che sono laico fino al midollo è proprio vero che una vale l’altra“, e della sua famiglia. E’ proprio lo scrittore a raccontarci, in prima persona, uno dei suoi tanti viaggi a Cuba; questa volta però il viaggio ha uno scopo ben preciso: soddisfare la sua curiosità riguardo il mondo magico dell’isola e scriverci un libro, descrivendo, nei minimi particolari e con stile colorito, le credenze, i riti, le usanze sia dal punto di vista religioso che folclorico (accennando ai rituali, accompagnati a volte da musica e danze) e lasciando intravedere il suo giudizio su superstizioni (“Mi fa sorridere questa religione che fa della terra, delle piante e degli alberi esseri soprannaturali. Mi ricorda le lezioni di greco del liceo, quando studiavo mitologia. E infatti sono molte le similitudini“) e comportamenti ormai da tempo superati dalla moderna e razionalistica civiltà occidentale.

   Con linguaggio, al tempo stesso, filosofico e corrente, l’autore sembra dirci tutto intervenendo, a volte, con un pizzico di ironia ma riprendendo, con velocità fulminea e con tono serio e naturale, il discorso, “L’argomento mi affascina e mi spaventa al tempo stesso. E se fosse tutto vero?“, perché, non si dimentichi, di magia nera si parla!

   In particolare, con un linguaggio figurato e rustico, scrive del simbolismo di una religione politeista (fantocci, piante, erbe, animali) e idolatra, fornendoci spiegazioni sociologiche, etnologiche, antropologiche insieme a cenni storici, politici e a richiami alla quotidianità dell’isola caraibica. L’uso dei vocaboli spagnoli avvicina ancor di più il lettore ai particolari significati e messaggi di quella civiltà; inoltre “…l’espressione cubana è troppo bella per essere tradotta…”, in alcuni casi.

   I personaggi appartengono quasi tutti al mondo familiare dello scrittore e sono tutti poco caratterizzati sia esteriormente che interiormente. Il personaggio principale sembra, comunque, essere proprio lui, G.Lupi, e, subito dopo di lui, Armando, il santéro.

   In ultima analisi, la santeria, come ogni altra religione, risulta essere un tentativo di spiegare il mondo e i suoi fenomeni, con la funzione specifica, nei riguardi  della comunità, di proporre ed imporre continuamente delle regole di comportamento.

 

Simonetta De Bartolo

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