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Emergenti – Andrea Pontillo aka ILLO2

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Emergenti

ANDREA PONTILLO Aka ILLO2

Ritratto di Andrea Pontillo

Ritratto di Andrea Pontillo di Anna Madia

1999, Andrea Pontillo, flautista, compositore elettronico, era membro fondamentale di un progetto poetico-musicale-multimediale condivisa con Alessandro De Caro, Luca Avenati e il sottoscritto: il Gruppo aperto Factory. Due spettacoli più volte esibiti e replicati, incluso Fiera del Libro al Lingotto, Caffè Procope e Teatro Juvarra al Festgival Internazionale di Poesia Attiva curato da Emilio Gay e Arrigo Lora Totino (Alias e Telekoma), un cd “Factory’s” che avrebbe dovuto uscire allegato a libro per Bompiani collana InVersi curata da Aldo Nove, poi non più causa chiusura della collana). E’ stato quindi con estremo piacere averlo qualche sera fa nuovamente incontrato (anche perché ci si era persi di vista da qualche anno) all’unica data italiana degli stupendi Einsturzende Neubauten per i loro 25 anni al Teatro della Concordia di Venaria Reale. Brutta notizia, l’ottimo gruppo in cui ha per anni militato con Alessio Casalini (già Ephel Duath, poi The Head Stops) è da qualche tempo fermo. La loro musica dark progressive era quanto di più interessante potesse essere ascoltata in Italia ed è comunque mio augurio che non abbandonino del tutto quel progetto. Ad ogni modo, alcuni mp3 si possono ancora fruire e scaricare dal loro sito www.theheadstops.com (il che consiglio di fare finché è ancora attivo). Pontillo è anche d.j., ora per suo conto, in passato nell’ambito di un progetto denominato New Power Elite. Nel sito di Andrea Pontillo http://www.illo2.net ci sono molte cose interessanti che riguardano l’attività poliedrica del nostro (in particolare la scherma, di cui è insegnante c/o l’ Accademia Scherma Marchesa di Torino). Per accedere ai suoi brani musicali bisogna collegarsi alla pagina www.illo2.net/porfolio/portfolio.htm#audio Qui vi sono due suoi interi album che io consiglio (A/2 e Ritratto). Musica elettronica ad ampio raggio in stile FSOL, dark ambient, strumenti nondimeno acustici (oltre al flauto, penso al Koto giapponese di “Trees”), ma anche voce e parole, contaminazioni di vario genere, anche jazzy e lounge (Della vostra morte sai chi è?) o di sapore medievale od etnico (il flauto dritto di Beograd).o da teatro espressionista su sonorità di Kosmische Musik (penso ad …A.T.D.).

Davide

E allora, ciao Andrea… Per intanto, ti son piaciuti gli Einsturzende Neubauten?

Andrea

Direi proprio di si! Non avevo ancora avuto la possibilità di vederli live… è stato un bellissimo concerto. Ovviamente la parte che mi ha interessato maggiormente è stata la strumentazione; mi ha fatto molto piacere, tra l’altro, rivedere tra il pubblico personaggi per così dire della “vecchia guardia”, persone che non si vedono il sabato sera a ballare new wave, ma che si ritrovano ad appuntamenti storicamente rilevanti (concerti dei Sigue Sigue Sputnik e Kraftwerk per esempio…); sentendo le loro opinioni ho potuto constatare che anche per gli Einsturzende Neubauten veniva applicato il solito “… erano più cattivi una volta… si, si, concerto carino… certo, però per chi li ha già visti live… forse… mah…

Davide

Veniamo ai tuoi progetti più personali. A/2 del 2001 comprende diversi tuoi brani rivisitati che, a suo tempo, avevamo nel repertorio del Gruppo Factory. Mi ha fatto un certo effetto riascoltarli. Il successivo, Ritratto, è del 2002. C’è qualcosa di nuovo in arrivo? Inoltre, cos’altro hai fatto di recente o stai facendo di musicale e dintorni?

Andrea

Devo ammettere che per un certo periodo mi sono fermato. Una pausa dovuta al mio arricchimento cognitivo rispetto alle tecnologie audio degli ultimi anni; ho sperimentato su software e hardware vari, facendomi un’idea su come e cosa utilizzare per un prossimo progetto, che spero dovrebbe essere pronto entro dicembre 2005; al contrario dei lavori precedenti, intendo promuovere seriamente quest’ultimo… “A/2” e “Ritratto” erano stati infatti semplicemente regalati ad amici e parenti… sono comunque convinto che la passione e le conoscenze informatiche che possiedo non debbano assolutamente oscurare quel piacere di fare musica con strumenti tradizionali e sonorità libere da qualsiasi effetto a loro associato in postproduzione… carne e metallo! Un’altra nuova prospettiva proprio di questi giorni è la collaborazione con il gruppo “Key-off“; sarò con loro come flautista e tecnico del suono tra il 29 agosto ed il 3 settembre 2005 durante una rassegna di gruppi emergenti selezionati da tutt’Italia, in Calabria.

Davide

Tre dischi, tre libri, tre film di cui non farai mai a meno (e non più di tre)?

Andrea

Tre dischi: Black Widow “Sacrifice” – Ustmamo’ “Ustmamo’ 1991” – Bauhaus (ahimè… qualsiasi compilation!);

tre libri: Attila Jòzsef “poesie 1922-1937” – J.D. Salinger “il giovane Holden” – Elsa Barker “last letters from the living dead man”;

tre films: “la Guerra dei mondi” – “Blade Runner” – “Videodrome”

Davide

Ti occupi anche di video installazioni, montaggio (se non sbaglio, hai montato un corto di Davide Novelli)… Cosa stai facendo ora in merito e cosa si può vedere navigando in rete? Qual è la tua idea personale di video-art?

Andrea

Il video… ora anche chiamato molto “visual” … ti ricorderai anche tu quando ho iniziato con la video-poesia con il gruppo “Factory”! Da allora le possibilità sono aumentate: ho cominciato a fare montaggio per alcuni corti, ho intrapreso l’attività di vj in alcuni locali torinesi e mi occupo infine di video installazioni ad-hoc. Recentemente insieme ad Angelo “Motor” Comino (www.heatseeker.it) e Daniele Suppo di “visual-eyes” (www.visual-eyes.it), abbiamo pensato di intraprendere alcuni progetti insieme. In rete, oltre al mio sito, si possono trovare alcuni spezzoni di clip usati nelle varie serate “nightclubbing” (The Beach°, puntoG, AB+, Villa Capriglio…) su www.eyejam.org, rassegna della scorsa estate dei più noti video artisti di Torino. La prossima edizione dovrebbe prendere il via a Settembre. Inoltre, da Settembre 2004, mi occupo di un progetto di nuove tecnologie applicate allo sport per il “Comitato Organizzatore Mondiali di Scherma Torino 2006″… anche qui molto video e multimedia! In questo momento, credo che chi si cimenti in videoarte, debba porsi l’obbiettivo di contaminare le altre forme d’arte: il video e le nuove tecnologie sensoriali legate alle – classiche – forme d’espressione, che siano scultura, pittura e musica; il mio obiettivo è quello di legare tecnologie video interattive alla pittura.

Davide

Qual è la tua idea personale di musica; o meglio, cosa senti o cerchi di perseguire attraverso la tua musica, il tuo fare musica?

Andrea

Ho cercato di estrarre suoni da una macchina dal 1988; una data storica per me: il mio primo XT-8088! All’epoca cominciavano a venir fuori soluzioni hardware e software per produrre “Home computer generated music”, basate su sintesi FM. In seguito, con le WaveTable si ebbero anche strumenti campionati dal reale; i miei primi esperimenti sono stati proprio il miscelare strumenti a sintesi FM con altri su WaveTable. “Fare musica”, per me, è sempre stato un accanito cercare e rielaborare nuove soluzioni di suoni… un suono mai sentito! (molto infantile ma, per me, affascinante). I miei pezzi quindi sono concepiti innanzitutto sulla musicalità dei rumori, siano essi generati elettronicamente o campionati, con la crescente necessità di associare alla musica degli “Andreaconcetti”, con l’uso dei testi. Il contaminare con strumenti canonici è poi in alcune parti essenziale, vedi l’utilizzo di vari tipi di flauti, traverso, soprano, sopranino… o in materiali diversi come l’alabastro (http://www.marcogiaccaria.it/alasonoro/index.html).

Davide

Per gioco… Prova a immaginarti un musicista ricco, famoso… Hai la possibilità di mettere insieme tutti i musicisti che ti pare: mi compili i credits del tuo ultimo cd? Non so, tipo, il mio sarebbe qualcosa come Robert Fripp e Adrian Belew alle chitarre, Mick Karn al basso, Eno in regia del suono, Mike Garson alle tastiere, Talvin Singh e Evelyn Glennie alle percussioni e avanti… E ovviamente duetterei con Bowie e Sylvian. Naturalmente lo registrerei da Peter Gabriel. Il tuo?

Andrea

Voci: Beth Gibbons (Portishead)

Batteria e percussioni: Stephen Morris (Joy Division – New Order – The Other Two)

Chitarra: Massimo Zamboni (CCCP – CSI)

Basso: Emidio Clementi (Massimo Volume)

Flauti: A.P.

Suoni: Mirwais

Davide

Vorrei più sotto riproporre l’intervista che feci a te e Alessio Casalini per Torino Sera al tempo degli Ephel Duath, poi ribattezzatisi The Head Stops per un problema di omonimia con un altro gruppo. Che sta capitando a The Head Stops? E’ una sospensione temporanea o che?

Andrea

Il tempo è passato un po’ per tutti noi Headstops… abbiamo di fatto smesso di suonare. Alessio ed io siamo gli unici che sono rimasti nel campo “artistico” comunque (Alessio è un fonico) ed abbiamo in cantiere un po’ di cosette, che credo durante l’estate diventeranno qualcosa di più concreto. La voglia di ritornare a suonare con gli Headstops c’è di sicuro da tutti i componenti del gruppo… si dovrebbe fare un bel restyling di fondo, trovare una nuova immagine sonora che comunque non vada a ledere quell’equilibrio acustico trovato in passato… il tempo ci porterà consiglio!

Davide

Due parole in libertà per criticare il ristretto e ottuso mercato discografico italiano…

Andrea

Io credo molto nell’autoproduzione… oramai i mezzi di comunicazione sono molto più vicini di una volta (ahimè internet primo fra tutti); ci sono quindi più possibilità per un gruppo di farsi conoscere e soprattutto di essere seguito nel tempo. Sono convinto che il mercato discografico non troverà mai veramente un equilibrio stabile tra la quantità di prodotti qualitativamente bassi, ma altamente vendibili, e i pochi validissimi progetti che, non essendo ad alto consumo, rischiano sempre di rimanere in una fascia poco visibile.

A’ suivre

Davide Riccio

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