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Hans Christian Andersen (1805-1875)

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Hans Christian Andersen (1805-1875)

In tutto il mondo si celebra il bicentenario della nascita dello scrittore danese.

Le iniziative per commemorare la figura di uno dei più grandi favolisti di tutti i tempi si moltiplicano in ogni parte del globo grazie al Progetto Hans Christian Andersen 2005 che ha organizzato un ricco programma di spettacoli teatrali e televisivi, mostre, concerti, concorsi letterari, nuove pubblicazioni. Le celebrazioni per il bicentenario della nascita di Andersen sono iniziate a Copenaghen il 2 aprile, giorno della nascita dello scrittore e si concluderanno a Odense, città natale di Andersen, il 6 dicembre giorno in cui lo scrittore ottenne la cittadinanza onoraria, nel 1867.

 

Andersen, ingegno straordinario, sostenuto da grande determinazione e ambizione, ottenne fama e successo in giovane età. Già a 30 anni era un affermato scrittore di favole per bambini. La sua prima raccolta di fiabe risale al 1835. A questa ne seguirono molte altre (nel 1844-1845, nel 1858-1866)
fino ad arrivare al
1872, a
pochi anni dalla morte.
Sono state attribuite allo scrittore
156 fiabe (così è riportato nella bibliografia di Andersen, “Digterens danske Værker 1822-1875 scritta da Birger Frank Nielsen nel 1942).

Alcune delle favole più conosciute sono “Il brutto anatroccolo”,  “I vestiti nuovi dell’Imperatore”, “La Sirenetta” (ritratta nel celebre monumento di Copenaghen), “La Principessa sul pisello”, “La Regina delle Nevi”, “Il soldatino di latta”, “L’usignolo”.
Nelle sue fiabe Andersen fonde i motivi della tradizione popolare, con le leggende dell’immaginario nordico e con la tradizione letteraria; a questi elementi aggiunge eventi tratti dal quotidiano oltre che dalla storia e non manca di sfruttare spunti autobiografici, legati alla sua difficile e triste infanzia.

Nato da una umile famiglia di Odense, il padre era carpentiere, la madre lavandaia, ebbe un’infanzia povera e travagliata, segnata dalla morte del padre nel 1816, quando Andersen aveva solo undici anni. (La madre alcolizzata finì i suoi giorni in una struttura per indigenti). Dal padre ereditò la passione per il teatro e la letteratura, dalla madre la curiosità per le leggende e le storie della tradizione popolare che ispirarono parte della sua produzione letteraria.
Rimasto orfano, senza mai abbandonare il suo sogno di diventare scrittore famoso, per mantenersi lavorò come sarto e operaio in una fabbrica di tabacco. Nel 1819 si trasferì a Copenaghen, dove grazie alla generosità di protettori (quali il musicista italiano G. Siboni e il direttore del Royal Theater, J. Collin) potè studiare danza, recitazione e canto e frequentare l’università fino a completare gli studi.

Andersen non fu solo un grande favolista. Forse non tutti sanno che fu uno scrittore versatile,
autore di romanzi, di libri di viaggio, di opere teatrali, di poesie e giornalista di fama. Andersen amante dei viaggi e della cultura, tra il 1840 e il 1857 visitò Italia, Portogallo e Spagna, viaggiò in Asia Minore e in Africa. Dalle sue esperienze di viaggio nacquero grandi racconti che narrano le sue esperienze all’estero e testimoniano i costumi dell’Europa del tempo.
I sui viaggi sono documentati anche nella autobiografia “La favola della mia vita” pubblicata per la prima volta nel 1855, più volte aggiornata e modificata dall’autore negli anni successivi.
Andersen mosse i primi passi nel mondo della letteratura con il genere poetico, pubblicando nel 1831 la raccolta di poesie “
Fantasie e schizzi” e una raccolta di racconti “Quadri di viaggio nell’Harz” (sempre del 1831). Dopo essersi fatto conoscere, esordendo con un’opera per il teatro “Agnese e l’uomo del mare” nel 1833, consolidò la sua fama tra i contemporanei con il romanzo “L’improvvisatore” (del 1835), che anticipa alcuni temi che saranno ripresi nella fiaba de “Il brutto anatroccolo”, tratti da esperienze autobiografiche. La vicenda è ambientata in Italia e si rifà al viaggio dello scrittore nella nostra nazione (a Roma è possibile vedere la targa che segnala la casa dove abitò tra il 1833 e il 1834.).
Come si può vedere da questo breve excursus, Andersen ottenne notorietà internazionale, spaziando in diversi generi letterari, molto prima di diventare uno dei più grandi favolisti del mondo, padre della fiaba moderna.

Hans Christian Andersen morì a Copenhagen il 4 agosto 1875.

 

Riportiamo alcuni eventi che si svolgeranno in Italia nei prossimi mesi.
Il calendario completo delle iniziative in programma in tutto il mondo è consultabile all’indirizzo
http://www.hca2005.com/HCA2005/Calendar/ca30/search/yes.

 

– Bologna – dal 13 aprile al 15 maggio – mostra Illustrare Andersen/Illustrating Andersen: illustratori e fumettisti di tutto il mondo espongono le loro opere in Sala Borsa a Bologna. 
– Castello D’Argile (BO)  – 15 maggio – Teatro Comunale, ore 17.30: Ascanio Celestini presenta “Fiabe di Andersen”, la narrazione di alcune fiabe dello scrittore danese.
– Sestri Levante (SP) – Premio H.C. Andersen (
www.premioandersen.it).
– ROMA – maggio-giugno – al Vittoriano – mostra “Sirenette di carta, soldatini d’inchiostro
– PARMA – 17 – 26 Giugno – messa in scena della favola “Le scarpe rosse” ad opera del gruppo teatrale “Lenz Rifrazioni”.
  VENEZIA – Biennale – 22 – 23 Settembre: messa in scena di “Jeg er kun skindød” ad opera del gruppo teatrale danese Hotel Pro Forma.
– MILANO – Spazio Oberdan – novembre: serie di film tratti dalle fiabe di Andersen.
– MILANO – 6 dicembre – “Serate Musicali” – Sala Verdi del Conservatorio – Concerto dell’Orchestra Sinfonica di Odense.

– TORINO – BOLOGNA – 6-8 dicembre – Concerti dell’Orchestra Sinfonica di Odense.

 

In Danimarca, a Odense, nell’isola di Fyn è possibili visitare la casa natale di Andersen (museo dal 1908) e nella capitale il “Museo delle fiabe”, che ne illustra i personaggi.

Stefania Gentile

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