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Capa Rezza: Habemus Capa

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Finalmente riesco a mettere le mani sul nuovo lavoro di Caparezza… sarà all’altezza del crescendo qualitativo avuto tra il primo (e già ottimo) album ed il secondo?

 

Allora… da dove iniziamo?

Habemus Capa è un concept album in cui l’artista si “uccide” – nella prima canzone “Mors mea tacci tua” per reincarnarsi in diverse figure e mostrarci diversi punti di vista sulla società odierna usando armi come l’ironia, il sarcasmo, i calembour, le rime.

Ed ecco che diventa il sedicenne timido in una classe di bulli del singolo “La mia parte intollerante”, oppure il leghista di “Inno Verdano”, o il toro che si ribella nella corrida di “Dalla parte del toro”.

La critica nei confronti dei media è molto forte : “The Auditels Family” è un intelligente critica al sistema dell’auditel che premia i soliti noti, “Felici ma trimoni” bersaglia i vip sempre più presenti

in riviste da parrucchiera, “Ti giri” ha come obiettivo i telegiornali, accusati di lasciare da parte le vere notizie per riempire l’etere di inutilità.

E che dire di “Gli insetti del podere” in cui la classe politica viene paragonata ad un’immaginaria società di insetti, o di “Ninna nanna di Mazzarò” che utilizza il personaggio del Verga per prendere di mira… questa ve la ascoltate perché è a mio parere la più bella canzone del disco ed è così lampante chi va a colpire con la genialità di questo testo che vi rovinerei la sorpresa!

“Profilo psichico ” va a colpire nell’ambiente della psicologia – a tratti il paziente, a tratti lo psicologo, “Epocalisse” parla degli avvenimenti su scala globale che hanno reso questo mondo un posto meno sicuro e più piccolo… di fronte al forzato buonismo sfoggiato da classi politiche e dai media.

 

Questo album è un forte invito a riflettere ed a guardare il mondo con altri occhi, capire quali sono i veri valori e criticare fortemente il sistema politico-mediatico che ci sta guidando seguendo mode e volontà di pochi.

Capa ci apre gli occhi su quanto siano ridicoli alcuni fenomeni da circo osannati sulle televisioni, e lo fa con intelligenza ed arguzia.

I suoi testi sono capolavori di citazioni, cultura e rime… molto meglio delle solite canzoni italiane che girano su cuore – amore et similia.

 

Capa Rezza in questo album presenta più idee che tanti altri cantanti in una intera carriera… ogni canzone può essere un singolo ed ogni testo sforna aforismi.

Il rapper di Molfetta colpisce ancora con un impatto ancora maggiore rispetto ai precedenti dischi, e non intendo denigrare le altre 2 opere del Capa ma solo esaltare ancora di più il più bel disco uscito fin ora nel 2006. Fare meglio di questo sarà difficile.

 

Vorrei concludere la recensione di questo album citando alcuni passaggi  per me particolarmente efficaci:

 

Chi voleva il loculo egregio, chi la bara di gran pregio in radica di ciliegio, immagina che vippeggio: limousine a noleggio, abusivi al parcheggio, camera ardente al Teatro Regio. Non mi fregio di un feretro che mi dia stima e buona nomea nel duomo e nella moschea, non mi piace la bara Versace, mi piace la bara plebea, mia l’idea di comperarla all’Ikea.

(Annunciatemi al pubblico)

 

Compra tutto ciò che ha detto lo spot, punta sulla roulette se non ti basta la slot, gioca al lotto i tuoi BOT, porta in porti lo yacht,trova un cazzo di sponsor e un’orrenda mascotte.

Devi tessere un benessere frenetico che ti porta ad essere un messere nevrastenico con crisi di panico e nessun rammarico per famiglie sotto il tiro di un fucile carico…

(Torna catalessi)

 

Apri gli occhi pupo, stai attento pupo, non temere l’uomo nero, non temere l’uomo lupo, non temere l’uomo cupo, temi solo l’uomo astuto. Lui fa da tutor prende tutto ciò che può, non fidarti nemmeno un po’, non fidarti nemmeno un po’, non fidarti nemmeno un po’ di chi fa come

Mazzarò.

(Ninna nanna di Mazzarò)

 

Cari professori miei, io vorrei che in giro ci fossero meno bulli del cazzo e più gay, più dreadlock e meno monclair, più Stratocaster e meno DJ, chiama la strega di Blair che ho un progetto in mente: rimanere sempre adolescente. Io sono molto calmo ma nella mente ho un virus latente incline ad azioni violente. Si sente sempre più spesso che sono un pazzo depresso. Meglio depressi che stronzi del tipo “Me ne fotto”, perché non dicono “Io mi interesso”?

(La mia parte intollerante)

 

Abbiamo un piano con un punto cardine: trasformare i consigli per gli acquisti in un ordine, affossando i programmi di qualità perché l’utente intelligente si sa che non ama la pubblicità-tà-tà-tà-tà. Tanto di novità ce ne saranno un paio, le votiamo per sbaglio e ci bloccano con l’aglio, svaniranno come in commando dell’ubimaior Sciuscià, Il Fatto, Satyricon e Raiot.

Non si solleverà nessun vespaio.

(The Auditels Family)

 

Parlo, chi tace acconsente. Parlo con chi tace al call center, “Mi scusi, lei non sente!” Sto lontano da chi ride sempre, per non finire tra i leoncini che tieni nelle fossette. Non mi si sbrana, io mi assumo rischi tu continua ad assumere marijuana. La creatività o la si ha o non la si ha, chi non ce l’ha, ma andò và… come con la banana!

(Habemus Capa)

 

Buondì telespettatore! Questo è un tg che ti mette di buon umore. La fuori crimini, ma qui si parla ore di lidi a Rimini e rivoli di sudore. Perciò proteggiti dall’ondata di calore col mio soccorso,

lavate di capo che neanche il Baby Shampoo Jhonson: esercitando il potere che mi dà Oson, ti annuncio che quest’anno fa più caldo dello scorso. Se ti guardi intorno capirai che degli spari sul lungomare di Bari non c’è traccia nei tg di Mediaset e Rai. Questo non mi va di raccontarlo, ma ti conto i peli del buco del culo del Principe Carlo. Il telecomando contro me non devi usarlo mai!

(Ti giri)

 

 

TRACKLIST

“Mors mea tacci tua”

“Annunciatemi al pubblico”

“Torna catalessi”

“Gli insetti del podere”

“Dalla parte del toro”

“Ninna nanna di Mazzarò”

“Il silenzio dei colpevoli”

“Profilo psichico”

“La mia parte intollerante”

“Inno Verdano”

“Epocalisse”

“Tii-yan”

“The Auditels family”

“Ti giri”

“Titoli”

“Felici ma trimoni”

“Sssaasss”

“Sono troppo stitico”

“Habemus Capa”

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