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Il restauro: la foderatura (1)

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Il restauro: la foderatura (1)

Dopo aver eseguito il consolidamento si passa all’operazione di foderatura che consiste nell’incollare una nuova nuova tela sul retro di quella originale, quando questa ha perso il suo potere di sostegno. Questo procedimento va effettuato in modo da non rovinare la superficie pittorica, deve assicurare una buona durata e deve avere una buona reversibilità. Tuttavia questo tipo di intervento costituisce sempre un trauma per il dipinto per cui viene eseguito soltanto in caso di necessità assoluta. La più classica delle foderature è quella cosidetta a colla di pasta che veniva effettuata già nel 1600. Il procedimento prevede la pulitura del retro della tela originale dalla polvere e da eventuali residui di colla con un bisturi, avendo precedentemente incollato sulla pellicola pittorica dei fogli di carta giapponese come ulteriore consolidamento. Se il dipinto presenta delle mancanze di tela o degli strappi, queste devono essere chiuse con degli inserti, mentre i tagli si suturano con del nylon in polvere che si fonde con li calore per poi raffredarsi rimanendo elastico.
La tela per la foderatura deve essere "tirata" su un telaio provvisorio, quindi viene bagnata con acqua per eliminare l’appretto per poi essers tirata di nuovo. Sul retro del dipinto viene stesa la colla di pasta che è formata da: farina, colla animale, trementina veneta, fungicida e acqua; la stessa cosa viene fatta sulla tela nuova togliendo l’eccesso di colla, quindi si appoggia su questa il dipinto e si fanno aderire perfettamente le due tele. Il quadro viene poi stirato ponendo tra il ferro da stiro e la superficie del dipinto un foglio di carta siliconata; questa operazione permette di far asciugare la colla e di unire le due nuove tele.
Questo tipo di foderatura presenta una buona reversibilità, un buon livellamento delle deformazioni della pellicola pittorica, non provoca alterazioni del colore. Tuttavia l’apporto di umidità è notevole, è attaccabile da microrganism e la colla perde il suo potere adesivo dopo circa 50-100 anni.

M. Giovanna Luppi

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