KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

01/11/1997

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01-11-97

Erano solo le dieci e quaranta di sera, mentre a lui sarebbe piaciuto fossero almeno le tre meno dieci.
Gli sarebbe piaciuto essere anche ubriaco e poterla pensare senza rabbia e domande.
Non avrebbe voluto zanzare e formiche nel prato in cui avrebbe voltuo essere seduto; e lì avrebbe suonato la chitarra un po’ meglio di come sapeva – suo vanto – già fare, e dal buio più buio sarebbe spuntato un uomo vestito soltanto di lino.
"Speravo arrivassi" gli avrebbe poi detto offrendogli un sorso di quel che beveva, e poi con un gesto delle sue sopracciglia gli avrebbe richiesto quella risposta a quella domanda che avrebbe voluto avergli già fatto.
"Sì – gli avrebbe risposto dal vestito di lino – la tua donna è sola e ti sta già sognando, e da quando ha avvolto il suo morbido corpo con le sue bianche fortunate lenzuola sei la sola persona a cui ha pensato.
Purtroppo mi scuso per questo ritardo ma ho fatto fatica ad entrare nei suoi sogni senza farle scoprire la mia identità.
Prima mi sono tramutato in castello con stanze adornate di mille dipinti, con profumo d’incenso dai mobili antichi e con porte segrete ad ogni parete, ma lei non voleva sognare castelli, e le bastavano quelle panchine che le avevano dato momenti felici per farla sorridere anche nel sonno.
Allora ho cambiato il mio corpo in azoto, chè sognasse di prendermi nei suoi polmoni, ma nessun’aria normale lei respirava, sognava soltanto di poter ispirare quel dolce profumo della pelle bagnata dai baci dati e poi ricevuti.
Mi sono fatto poi principe, Re e cavaliere per farla sognare soldi fama e potere, ma nessun risultato ho raggiunto neppure mutando il mio corpo in mille e mill’altre maniere.
Allora decisi di dare al mio vlto la tua stessa immagine e il tuo stesso profumo, le tue vuote parole e i tuoi strani sorrisi, le tue troppe paure e il tuo innato sperare, la tua bocca felice e i tuoi sogni più illustri, il tuo pozzo più fondo e il tuo istinto più antico, i tuoi errori più grandi e quelli mai perdonati.
E così per un attimo sono riuscito ad entrare nel mondo segreto di tutti i suo sogni proibiti, ma subito dopo ne son stato cacciato, respinto di nuovo da quel mondo ideale perchè non le serviva in quel sogno sereno un altro Te che le stesse vicino".

Simone Baldrighi

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