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La parabola d’Internet a banda larga

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La "parabola" d’Internet a banda larga e l’utente: ovvero kit satellitari

In questi giorni sto leggendo un mucchio d’articoli su collegamenti ad Internet fatti via parabola, su quanto sia bello, economico, veloce, ecc.
Beh, non è proprio così.
Vediamo di chiarire qualche concetto di base.
Per prima cosa dobbiamo capire come funziona la trasmissione di dati tra noi e il nostro ISP.
Esistono due metodi, il più costoso e riservato a pochi è la trasmissione bidirezionale tra la tua parabola di casa ed il satellite. In questo modo comunico sia per la parte uplink (vale a dire tra parabola e satellite), sia per la parte downlink (tra satellite e parabola) direttamente attraverso il satellite; da qui con il mio NOC (Network Operation Center) ed in fine il mio provider (ISP).
L’altro metodo e quello più diffuso prevede una comunicazione uplink verso il mio ISP tramite collegamento terrestre e la parte downlink tramite parabola. Concentriamoci su questo.
Nel momento stesso che richiedo dal pc di casa mia di visualizzare una pagina Html, parte una richiesta via modem (che sia ISDN, ADSL o altro) al mio ISP, la richiesta è passata al NOC (a volte ISP e NOC posso anche essere la stessa ditta) e da qui fatta rimbalzare sul satellite fino alla parabola di casa mia. Il segnale a questo punto passa attraverso una scheda dedicata (collegata direttamente alla parabola) che ha il compito di decodificare il segnale per essere "capito" dal pc e filtrare da tutto il flusso di dati; i "pacchetti" che ci appartengono (la pagina richiesta). Infatti, su ogni scheda esiste un particolare MAC ADDRESS che la identifica in modo univoco e visto che sulla parabola di casa mia arrivano tutti i segnali inoltrati dal NOC e quindi richieste ISP anche d’altri utenti; effettua un confronto tra il segnale e il MAC ADDRESS per decidere cosa far passare.
Questo è quello che succede sulla terra, ma nello spazio ?
A circa 36.000 Km d’altezza è lì pronto per noi un satellite geostazionario per far rimbalzare i segnali da NOC a casa nostra. Quest’affermazione nasconde una verità ed una falsità. La verità è che il satellite è geostazionario, cioè mantiene sempre la posizione in sincronia con il moto terrestre. Così facendo possiamo immaginarlo come un punto fisso nel cielo. E’ semplice capire per quale motivo è così, prendiamo uno specchio (satellite), puntiamo su di lui una torcia elettrica (impianto satellitare del NOC), la luce finirà riflessa in una certa zona (la nostra casetta). Se per qualche motivo lo specchio si sposta la nostra casetta non è più illuminata dalla torcia. Poiché fra spostare fisicamente la nostra casa e/o il NOC in tempo reale oppure tener fermo lo specchio, direi che tutti noi preferiamo la seconda ipotesi; eccoci arrivati ai satelliti geostazionari.
La falsità e che il satellite rimbalza non solo i miei segnali, ma quello d’altri utenti e qui nascono i primi problemi. Infatti, come avviene per le connessioni terrestri dobbiamo parlare di banda e banda garantita. Si stima che un traspoder di un satellite (lo specchio) abbia una banda disponibile di 44Mbit al secondo in modulazione Qpsk (Quadrature Phase Shift Keying), una parte è presa da alcuni sistemi di correzione degli errori per restanti 34Mbit al secondo. Questa banda rimasta è suddivisa con un sistema detto Tdm (Time Division Multiplexing) per tutti i vari utenti. Se ipotizziamo d’avere utenti con banda garantita a 128Kbps avremo circa la possibilità di servire 265 utenti. Non sono poi così tanti , non trovate ?
Anche in questo caso dobbiamo dividere in due l’utilizzo di banda. Nel primo caso il NOC invia a più utenti, sintonizzati alla stessa frequenza , deii segnali digitali criptati e solo chi ha l’apposita scheda per metterli in "chiaro" (visibile dal pc o altro) può utilizzarli. Così facendo il NOC ha un controllo maggiore su l’utilizzo di banda, è suddiviso in modo uniforme tra gli utenti e riesce a gestire il tutto in modo economico e senza grossi imprevisti (poiché di solito conosce il numero d’utenti/abbonati). Il secondo metodo prevede invece una quantità di banda garantita ed "inoltrata" ad un singolo utente. Per i problemi di "spazio" di banda visto prima, il NOC offre questo servizio solamente a chi può ripagarlo (con costi elevati ) dello sforzo tecnico/economico che deve sobbarcarsi per riservagli una fetta del famoso specchio tutta per lui.
In genere sono soluzioni che vengono adottate da quelle aziende che hanno bisogno di banda per servizi di commercio elettronico o applicazioni multimediali spinte.
Come potete capire noi "miseri" utenti possiamo godere di collegamenti uplink su ISP/NOC via linea terrestre e downlink NOC/noi attraverso parabola, utilizzando una scheda dedicata per la decodifica del segnale, sfruttando un sistema di banda suddivisa fra i vari utenti/abbonati senza nessuna garanzia.

Non è così malaccio come sembra solamente che bisogna prestare attenzione ad alcune cose come per esempio stabilire un buon collegamento terrestre con il nostro ISP (ISDN o ADSL) e considerando le varie tariffe flat o i vari pacchetti offerti per i servizi ADSL conviene farci un pensierino. Poi occorre investire in un buon impianto satellitare (sia come diametro della parabola, sia come qualità dei cablaggi) e in genere chi offre il servizio satellitare può indicarvi il suo installatore di fiducia o addirittura fornirvi l’installazione.
Quindi mi sento di consigliare la parabola a tutti quelli che non possono essere coperti da servizio ADSL o HDSL o (spero pochi) ISDN. Per chi fosse indeciso tra ADSL o parabola, consideri il costo dei canoni d’abbonamento e delle rispettive attrezzature. Ovviamente il massimo sarebbe unire entrambe.

Come sempre alcuni siti da consultare di fornitori servizi satellitari:

http://www.hauppauge.de/ital/
http://www.telemann.com/index.html
http://www.broadlogic.com
http://www.netsystem.com
http://www.europesat.it
http://www.lksat.bbk.org/

Ciao a tutti e buon parabola

Fabio Trenti

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