KULT Underground

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Voci che sussurrano

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Voci che sussurrano

Cari amici di Sussurri,
eccoci giunti all’ultimo numero prima delle tanto sospirate vacanze: come sapete Kult chiude i battenti per l’intero mese di agosto. Sarà un’occasione per ricaricare le batterie e ripartire di slancio a settembre, visto che bollono in pentola tante novità, dall’associazione al concorso letterario di 8komeno.
Anche questo numero non è ricchissimo, a testimoniare una certa stanchezza che serpeggia tra gli autori, ma vi assicuro che è da leggere e assaporare tutto d’un fiato, magari di ritorno dalla piscina o dalla spiaggia….

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Leggere, assaporare le parole, e anche riflettere, contemplando il sole che cala ubriaco di ricordi, struggendosi nel torpore di una sera estiva nell’immagine di una perduta felicità (o forse appare tale perché la si è perduta?), tra il riflesso delle ansie passate e dell’apatia presente. Splendida, nella sua malinconica complessità, Del silenzio il vuoto, firmata, siglata quasi dallo pseudonimo suggestivo di Untold Evening Tales.

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Gli unici due racconti, se racconti si possono chiamare questi dialoghi fiume, scritti con uno stile secondo lo stesso autore "scava dentro le persone e cerca la verità, in modo immediato, diretto, esagerato, come una specie di macchina sputaparole", sono quelli di Enzo Moschetta.
Ne pubblichiamo due insieme, perché hanno un’ideale continuità e drammaticità, in quel serrato confronto tra due mentalità, maschile e femminile, che si sfiorano senza riuscire a capirsi. In Linguaggio, l’esempio è portato all’estremo: le parole assumono un significato opposto, suonano offensive per uno, normali per l’altra, mentre l’uomo si spinge oltre, quasi a provocare una reazione di rifiuto nella compagna.

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Più coinvolgente ancora, teso, essenziale, è Amicizia, sempre di Enzo Moschetta, altro dialogo quasi teatrale tra due menti che non possono fare altro che ferirsi – pur amandosi. Succede quando si scava nella profondità dei sentimenti, dei desideri oscuri che si hanno, come capita alla donna mentre confessa un’attrazione che ha provato. La bellezza dei testi sta poi nei paradossi, interessanti, e nel realismo delle situazioni descritte.

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Un altro sentimento molto naturale e molto umano è il rammarico della madre che vede il figlio crescere, e quindi staccarsi, verso un futuro che per lei è già passato: lo descrive Mariacarla Tarantola con accenti pieni di dolcezza, in A mio figlio Marco, in cui invita il bambino a conquistare la sua libertà, come un tenero uccellino fuori dal nido.

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"Vuoto" è un termine ricorrente nei titoli di questo numero: dopo Del silenzio il vuoto, tornano le affascinanti geometrie di L’esatta cubatura del vuoto, di Biagio Salmeri, che qui gioca con le metafore e le assonanze (tra il dolore palpabile, e le dita che lo afferrano) in un desolato inno alla vanità dell’esistenza.

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Joe Ferrara è quasi ossessivo nella sua fascinazione letteraria per il mondo deviato e squallido della prostituzione, dei rapporti immersi nella solitudine, nella disperazione. Come quello descritto nella poesia A 24 anni è tutto più difficile, una totale smitizzazione della tenerezza della "prima volta", che qui avviene con una gigantesca donna pubblica, e sporca tutta la visione del sesso che il giovane avrà dopo.

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Ma non esistono solo le incomprensioni, lo squallore della mercificazione, il sesso brutale: ci può essere anche la passione viva, l’emozione di sfiorarsi, di toccarsi, in un contatto lento che "lascia fuoco". Claudia di David Risa è una singolare poesia in prosa, che intriga con un’erotismo sottile, raffinato, non eccessivo ma molto realistico, e per questo molto più coinvolgente.

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Siamo davvero giunti alla fine: non mi resta che augurarvi una splendida estate, delle splendide vacanze, o anche solo un po’ di riposo e di tranquillità per chi ne ha bisogno.
Arrivederci a settembre e buona lettura

Lorenza Ceriati

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