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Necrologio

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Necrologio

Apri’ la porta ed usci’ in mezzo alla strada, mezzo svestito, scalzo, coi capelli arruffati, il viso imbrattato dal sudore.
E tutto gli parve chiaro.
Era notte fonda e tutte le finestre dei palazzi intorno erano spente. Verso di lui avanzava un camion, di quelli che viaggiavano il mondo, coi fanali spalancati ma assolutamente cieco. A Paul non ripasso’ davanti la sua intera vita come un film, come qualcuno racconta, ma solo tutti i suoi pensieri; la sua vita non era mai stata nulla di straordinario, eppure lui, anche se fino ad allora in modo inconsapevole, aveva sempre vissuto nell’attesa di qualcosa, di qualcosa di piu’ grande di lui, che non avrebbe lasciato nessuno senza stupore.
Si era sempre detto che un giorno anche lui si sarebbe mostrato al mondo e la gente sarebbe restata incantata a guardarlo con gli occhi fissi sulla sua immagine in uno spazio di cielo…
In uno spazio del primo quotidiano del mattino, settima pagina, dopo il terzo anniversario di Claudio,

Paul
con affetto Parenti e Amici

Monica Orsini

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