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Voci che sussurrano

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Voci che sussurrano

Cari amici di Kult,
eccoci arrivati nel periodo più frenetico dell’anno: regali, cene dai parenti, serate da programmare, e anche qualche incombenza meno piacevole da affrontare, come il megaconcorso per l’insegnamento che si sta svolgendo in questi giorni (a proposito, in bocca al lupo a tutti i miei compagni di sventura: mi scuso se questo mese sarò forse un po’ più stringata del solito, ma il ripasso attende!)
Natale alle porte o no, SUSSURRI non dorme e continua a presentarsi ricco di temi e di voci nuove, soprattutto nel campo della poesia, oltre ai nostri irrinunciabili appuntamenti.

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Primo fra tutti gli appuntamenti cari alla rubrica, l’immancabile Benaresyama del sempre più apprezzato Federico Mori. Continuano le avventure di Gilgamesh e dell’amico Enkidu, "l’uomo bestia" originariamente ostile al re: qui lo vediamo alle prese con angosciosi e simbolici sogni dal significato oscuro, e con malefiche tentazioni che cercano di distoglierlo dalla sua fedeltà al sovrano.

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Come farà è una poesia dai toni delicati, armonica nella sua semplicità di tema e di stile: il tradizionale lamento per il perduto amore viene ripreso con grazia da Giovanna Cieri, autrice nuova, che ci terrà compagnia per i prossimi mesi. Equilibrio, misura nella scelta delle parole, sensibilità e piacevolezza nella forma sembrano contraddistinguere l’impostazione delle sue liriche.

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Il dissolvimento di ogni significato nella monotonia del quotidiano, la perdita di senso di una vita ridotta a gesti spenti fra televisione e noia, fra film insulsi che si confondono col reale e frasi annegate nell’apatia: questo e molto altro si ritrovano in Baraccano, breve e intenso racconto dell’inconfondibile Christian Del Monte, ormai una presenza fissa di Kult.

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Dalla noia di esistere alla brama di perdersi nell’ombra, al desiderio di fuga, di stordimento, di non-essere: Il lume di Barbara Burgio è una poesia decisa e forte come una staffilata, con termini assoluti e contrasti di significato ("note demoniache" contrapposto a "amara malinconia"). Elegia e tragedia si mescolano in un testo bellissimo, che non può lasciare indifferenti.

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Un numero di SUSSURRI davvero all’insegna della poesia, e di una poesia di altissima qualità, a mio avviso. Nave di Cesare Mortera è una lirica dallo stile spezzato, ellittico, che richiama certe composizioni di Ungaretti nella brevità e nella densità di significato: un attimo irripetibile, colto al volo, nell’esperienza di un sub.

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Un’altra poesia in "prosa" dallo stile inconfondibile di Raffaella Abbruzzese. Dedica a un angelo è più che altro uno sfogo (ho scelto infatti di mantenere il carattere maiuscolo originario) urlato, irruente, passionale, carico d’immediatezza. L’amicizia sul luogo di lavoro, i tradimenti, il perdono finale: "lui era l’angelo". Manca ancora uno sforzo per giungere alla vera poesia che, come diceva Benedetto Croce, non è data nè dal contenuto nè dalla forma, ma solo dall’unione di contenuto e forma. Coraggio.

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Vi avevamo lasciati lo scorso mese nella curiosità per le vicende di Il risveglio del dormiente, racconto lungo di Claudio Caridi: nei due nuovi capitoli assistiamo a un clamoroso colpo di scena, con il guerriero Kendas che riesce a ribellarsi all’assimilazione dei Borg e a imporre la propria volontà, mentre il mistero avvolge ancora la sorte del consigliere Deanna Troy, recatosi a bordo della Deep Space Nine. E la sua relazione con Riker è davvero conclusa per sempre? La risposta a questo ed altri interrogativi ci attende il prossimo mese: inutile dire che lo stile di Caridi è sempre piacevolissimo e avvincente.

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Siamo giunti alla fine, e credo che gli auguri di Buon Natale e Buon Anno siano d’obbligo: ma se mi permettete una nota personale, vorrei salutare con affetto un caro amico purtroppo costretto a trascorrere le feste in ospedale a causa di un incidente sulle nevi. Auguri Fabio, e cerca di tornare in pista al più presto!
Arrivederci al prossimo mese…

Lorenza Ceriati

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