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a bug’s life – origini

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a bug’s life
megamini
mondo
Origini del progetto: un’epopea miniaturizzata


Nel 1994, mentre "Toy Story" entrava nell’ultimo anno di produzione, John Lasseter e la sua squadra cominciavano a sondare nuove idee per il film successivo. Si era già parlato di una storia sugli insetti, che avrebbe permesso di sfruttare i vantaggi dell’animazione computerizzata.
La miccia che accese l’idea di "A Bug’s Life – megaminimondo" venne un giorno ad Andrew Stanton e Joe Ranft. Pranzando insieme si erano messi a parlare di una favola di Esopo in cui una cavalletta affamata, con in mano null’altro che un violino, si imbatteva in una famiglia di formiche a cui chiedeva qualcosa da mangiare. Ma quando confessava di aver trascorso tutti i mesi estivi a suonare, le operose formiche la mandavano via, suggerendole di trascorrere l’inverno ballando. La morale di Esopo era che c’è un tempo per il dovere e un tempo per il piacere. Stanton e Ranft conclusero che sarebbe stato interessante se la cavalletta, che è molto più grande delle formiche, avesse deciso semplicemente di prendersi il cibo. Sciolte le briglie all’immaginazione, si prospettarono varie possibilità per una storia divertente.
Lasseter condivise il loro entusiasmo e li aiutò a dare corpo all’idea. Subito dopo, Stanton cominciò la stesura di un trattamento e di una sceneggiatura. Gli sceneggiatori Donald McEnery e Bob Shaw, che avevano lavorato ad "Hercules", parteciparono alla stesura successiva. Nel 1996 Ranft si unì al gruppo come supervisore della storia e diede inizio al processo dello storyboarding.
"I bambini amano gli insetti – osserva Lasseter -. Lo so perché in fondo sono un bambino anch’io. Ho quattro figli e ognuno di loro ha passato le ore a giocare con gli insetti in giardino. Siamo pieni di barattoli con i coperchi bucati. Del resto il mondo degli insetti è molto affascinante. Ricordo che quando ero piccolo mi appiattivo a terra e immaginavo di essere piccolissimo, e che i fili d’erba fossero gli alberi giganteschi di un’immensa foresta. Mi affascinava moltissimo guardare il mondo dal punto di vista di un insetto e ho pensato che ne sarebbe venuto fuori un bel film. E poi, con l’animazione computerizzata possiamo creare mondi a più dimensioni e molto realistici, con riflessi, ombre e trame."
"C’era qualcosa nel modo in cui gli insetti vedono il mondo e nel modo in cui appare la natura da lì sotto che sembrava sposarsi perfettamente con la grafica computerizzata – aggiunge Stanton -. Abbiamo dunque pensato di sfruttare gli aspetti più intriganti del fotorealismo per creare una sorta di versione caricaturizzata della realtà, che abbiamo chiamato iperrealismo. Abbiamo fatto moltissime ricerche sulle cavallette e le formiche, come veri entomologi. Ma alla fine tornavamo sempre sul senso comune e sulle cose che tutti più o meno sanno sugli insetti."
Sin dall’inizio gli autori hanno voluto immaginare "A Bug’s Life – megaminimondo" come un’avventura epica alla David Lean ambientata in un grande set naturale. Dal punto di vista di un insetto le foglie d’erba sembrano gli alberi altissimi di una foresta, un albero ha le dimensioni del monte Everest, ed aree piccolissime appaiono come panorami immensi. La decisione di produrre il film in formato Cinemascope per schermo panoramico è nata dal desiderio di enfatizzare in modo anche comico le misure e le proporzioni. A tale scopo il team produttivo ha visionato molti film girati in formato per schermo panoramico, per studiarne la composizione e i movimenti.
Quando Lasseter ha suggerito che sarebbe stato utile farsi un’idea più precisa della visione che gli insetti hanno del mondo, Cone e il direttore artistico Bob Pauley, insieme ai tecnici della Pixar, hanno progettato la ‘Bugcam’, una minuscola videocamera fissata all’estremità di un bastone che è stata fatta strisciare in mezzo alla vegetazione locale, sui prati e sotto le foglie. Non sono stati necessari viaggi in luoghi esotici, agli autori è bastato fare un giro in giardino per trovare le informazioni e l’ispirazione di cui avevano bisogno.

Giovanni Strammiello

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