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Intervista a Guido Marzocchi

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Intervista a Guido Marzocchi
(Terzo classificato del concorso 8KO-)

D: Ciao Guido, e complimenti per il tuo terzo posto. Vuoi presentarti ai lettori di KULT Underground raccontando brevemente chi sei, quali sono i tuoi hobby e dove hai sentito parlare del nostro concorso?

R: Sono Guido Marzocchi, abito a Modena e frequento la prima D del liceo Muratori (e non riesco a scrivere un incipit decente per un’intervista… 🙂 ). Amo in maniera viscerale il metal in -quasi- tutte le sue forme, escludendo le più estreme. Ultimamente sto anche frequentando un corso di chitarra elettrica… spero di arrivare ad un certo livello, per suonare assieme ad altri amici. Come ho già detto in altre mail, non leggo solo libri (ultimamente mi sto interessando all’epos greco), ma anche tonnellate di manga. Nonostante fossi già stato sul vostro sito (segnalatomi proprio da Federico) sono venuto a conoscenza del concorso leggendo la cronaca locale del Resto del Carlino.

D: Quale di queste cose ti ha spronato maggiormente a partecipare al concorso: il tema (fantascienza/fantasy), la possibilità di essere "pubblicato" in maniera virtuale su internet, la "sfida" in quanto tale o la certezza di avere una nutrita schiera di giurati che avrebbero comunque valutato i tuoi scritti?

R: Sicuramente il tema è stato il fattore che mi ha convinto a partecipare, nonostante la possibilità di essere pubblicato sulla rete fosse altrettanto allettante. Comunque, il fatto che una mia opera fantasy potesse essere letta e, forse, pubblicata mi ha spinto a partecipare più di qualsiasi altra cosa.

D: Tu sei stato l’unico dei premiati ad essersi impegnato in un racconto fantasy e non di fantascienza… un tema complessivamente meno trattato ma sicuramente d’effetto. Puoi spiegarci come è nato "Tales from another side" e perchè hai scelto di partecipare con un testo come quello?

R: Uhm… be’, questa è una domanda da un milione di dollari! La mia passione per la fantasy è di vecchia data… dobbiamo tornare indietro fino alle scuole medie, quando la mia prof di italiano ci consigliò Lo Hobbit, di J.R.R: Tolkien. Da quel momento in poi ho sempre avuto un libro fantasy "sul comodino". Altri autori che hanno influenzato il mio stile sono Terry Brooks, R. E. Howard, e, anche se in maniera minore, Marion Zimmer Bradley.

D: Tu sei anche il più giovane dei premiati… hai avuto altre "esperienze" letterarie prima di questa… o meglio… hai alle spalle altri racconti, o magari la partecipazione ad altre manifestazioni o concorsi?

R: A dire il vero questo è il primo concorso vero e proprio al quale partecipo… Ovviamente però è da molto che scrivo, per restare "in allenamento" o, più semplicemente, come hobby.

D: Ribaltiamo un attimo i ruoli… hai avuto dodici giurati che hanno giudicato il tuo testo… giudica tu adesso i giurati… dimmi cosa ti è piaciuto e cosa no nel loro modo di analizzare ed interpretare quanto hai fatto.

R: Penso che il loro giudizio sia stato, in massima parte obiettivo ed equo.
Sono d’accordo soprattutto con chi ha detto che la mia opera, per quanto curata, era noiosa. Proprio in quanto descrizione meticolosa dei due schieramenti e dei sentimenti che li attraversavano, non poteva di certo essere avvincente come, ad esempio, il suo ipotetico seguito, che del resto non ho trattato, lasciandolo alla fantasia del lettore.
Come poi non dare ragione a chi mi ha detto che Tolkien ha già scritto tutto (ehm… categoricità del commento a parte…)?

D: Quali tra i racconti che hanno partecipato al concorso, e ovviamente escluso il tuo, avresti premiato come primo secondo e terzo?

R: Purtroppo non ho potuto leggerne altre… per i famosi problemi che ho avuto ultimamente con la rete. (Ho cambiato PC!)
Prometto che rimedierò presto.

D: Come sai la giuria ha ricevuto tutti gli elaborati insieme, senza nessuna indicazione sull’autore (niente nome, età o sesso) e – separatamente – hanno espresso il loro parere sia per esteso sia in forma di voto. Secondo te il sistema è buono o avresti preferito che la cosa fosse gestita diversamente?

R: No! Il sistema di votazione mi sembra buono così com’è. L’anonimità dell’opera è fondamentale, come del resto lo sono due righe che giustifichino il voto.

D: Se in un futuro ci sarà una nuova versione di ottokappaomeno pensi di partecipare?

R: Certo!

D: Chi dei tuoi conoscenti sapeva che stavi partecipando a questo concorso?

R: A dire la verità vi ho anche fatto pubblicità… Infatti, Federico (ndr Torricelli) e Renato (ndr Franchi) si sono decisi a partecipare dopo che hanno saputo del concorso da me!

D: Una ultima domanda: cosa ne pensi del fatto di essere pubblicato in formato elettronico e della letteratura su internet in generale? Come forse saprai c’è chi sostiene che chi è bravo pubblica su carta, chi invece non è nessuno finisce nel mare della rete…

R: Sicuramente pubblicare o farsi pubblicare su internet presenta meno difficoltà e costi rispetto al metodo tradizionale, quindi chiunque può permetterselo, creando, tanto per fare un esempio, un proprio sito.
Il discorso cambia quando l’indirizzo nel quale si è pubblicati non è privato, e quindi più visitato e prestigioso. Sotto questo punto di vista, non penso proprio che ci siano solo dei "nessuno" o, comunque, solo autori minori e trascurabili.

Marco Giorgini & Guido Marzocchi

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