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Il Nipote del Negus – Andrea Camilleri

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Pagg:277 Euro 13
Sellerio Editore
 
Ilprincipe Grhane Solllassié Mbsssa,  nipote del Negus Ailé Sellassiè,  siiscrive, dopo alcuni anni di studio a Palermo, alla scuola mineraria di Vigàta.Siamo negli anni che vanno dal 1929 al 1932,  in pieno regime fascista, sideve  credere, obbedire, combattere, dimostrare la forza del fascismo, lesfilate in divisa di vigorosi giovani e il Duce ha interesse a non far mancarenulla al nipote del Negus in quanto impegnato in un’operazione diplomatica perdelimitare i confini con la Somalia. Il giovane , non appena arriva a Vigàta,si fa portare in un bordello, le 18 lire di “marchette” le pagherà, non avendoil principe soldi, l’agente di pubblica sicurezza  Gaetano Testa che,non appenareclamerà la riscossione del debito, verrà trasferito in Calabria, si fingeràammalato per poter andare ad abitare in casa di Ninetta Prestifilippo asserendoche ” non mangia perché sente la nostalgia di casa”. Consumerà amori e passionicon donne ed uomini e farà perdutamente innamorare il giovane Rainert Müller.Il principe ha necessità di  soldi:il vitalizio che gli passa il Banco diSicilia  non gli basta e, per scrivere una lettera allo zio esaltando il fascismoe l’ospitalità ricevuta, pretenderà ingenti quattrini, spenderà una fortuna investiti, partite a carte, “romperà l’anima a tutti” come afferma il commissariodi pubblica sicurezza di Vigàta Giacomo Spera. Il nipote del Negus è unapersona diabolica e porterà a termine un suo piano coinvolgendo il poetaGaetano Prestifilippo, padre di Ninetta e la scura zitella Michilina Butticé.  Matutto deve essere consentito al principe, tutti i capricci  debbono  essereperdonati e anche lo stesso Mussolini non sopporta i comportamenti del giovane,ma la ragione di Stato è più forte. Camilleri ci regala un finale originale,che disorienta il lettore. Questa, in sintesi, la trama narrativa dell’ultimolibro dello scrittore siciliano, che s rifà, come struttura narrativa a libricome  “La concessione del telefono” e La scomparsa di Patò.” Lo scrittorealterna abilmente nel libro, articoli di giornali, carpette delladocumentazione alla quale intercala “frammenti di parlate”, mescolando, come unabile falsario, documenti veri ad altri  falsi.  E’ un libro dove si ride ,dove le lettere fra il commissario Spera, il prefetto di Montelusa, il capo digabinetto del Ministero degli Esteri, sempre a proposito del nipote del Negus, sono impregnate di un’ironia dirompente, magistrale.  Camilleri ci regala unlibro che parla  del passato, ma strizza un occhio al presente mettendo allaberlina un regime fascista che rappresentò una farsa grottesca,  ma  che seminòmorte e distruzione. Questo, come gli altri libri dell’autore de ” Il Birraiodi Preston”, il  migliore libro per la critica letteraria, è un testo  politicodove lo scrittore non fa mistero delle sue idee antifasciste, mettendo allaberlina un regime  beffato da “Il  nipote del Negus”.

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