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Star Wars – Episode I – Racer

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Star Wars – Episode I – Racer

In Italia lo stiamo ancora aspettando, di là dal mare è già realtà. Un vero miracolo per chi, come me, conosce per filo e per segno le avventure della trilogia di Star Wars e che ancora dopo la duecentesima visione non si spiegava quel "Episodio IV" che sancisce l’inizio della presentazione più imitata nella storia. George Lucas, inventore e capo in carica di quella che si è rivelata la Microsoft della cinematografia degli ultimi vent’anni, aveva visto giusto: forse non si aspettava un successo così ma sicuramente sapeva che un giorno si sarebbe potuto permettere di creare un prequel alla saga che iniziando. In effetti, tutto quello che sarà Episode I – The Phantom Manace (la Minaccia Fantasma), sarà precedente alle epiche battaglie che ci siamo goduti mille volte davanti al televisore sulle maggiori reti televisive almeno una volta l’anno. Il protagonista non sarà più Luke Skywalker ma suo padre Anakin. All’oscuro del futuro che lo attende, dove abbraccerà il Lato Oscuro della Forza divenendo Darth Fener, il nostro dovrà destreggiarsi nell’avventura della vita, supportato da un giovanissimo Obi-One Ken Obi. In particolare in SW I – Racer lo vedremo alle prese con una particolare situazione del film: la leggendaria gara di Skywalker contro il nefasto Sebulba nel Boonta Eve Classic. La competizione si svolge a bordo dei Podracers con delle bighe futuristiche ove il posto dei cavalli è stato preso da due motori a reazione capaci di trascinare l’abitacolo all’incredibile velocità di 600 mph (900 km/h, km più, km meno). I due motori sono linkati al posto di comando attraverso due cavi di 15 piedi (qui la conversione dipende dalla lunghezza dei vostri piedi ;-9) e fra di loro da un fascio energetico. Dietro, a cercare di domare la potenza dei due bestioni e contemporaneamente a competere per il miglior piazzamento, state voi o meglio risiede uno dei vostri alter ego. Non solo potrete essere solo il giovane Anakin di cui sopra, ma anche il suo peggiore nemico Sebulba, il campione in carica oppure uno dei 22 loschi figuri intergalattici proveniente dai quattro angoli dell’universo conosciuto per sfidarsi a questa pazzesca oltre che illegale competizione.
Come nella migliore tradizione automobilistica, ad ogni gara conclusasi con valido piazzamento riceverete un premio in denaro che potrete spendere come meglio credete cercando di migliorare il vostro mezzo con vari upgrade: alcuni ne aumentano l’accelerazione, la manovrabilità (tenuta di strada è un termine inadeguato visto che veleggiate a quattro piedi da terra) o la resistenza agli urti. Negli intenti dei suoi creatori Racer dovrebbe riprodurre tutta la dinamicità delle sequenze del film garantendo nel frattempo un divertimento e una longevità tali da immergere completamente il VGamer nel gioco. A questo scopo e soprattutto perché ormai anche l’ultimo degli arrivati nell’arena dell’informatica giocata possiede un acceleratore grafico 3D, il gioco ne richiede la presenza e la usa in modo spropositato cercando di dettagliare tutto il dettagliabile. Una piccola nota personale. Anni fa su di una delle maggiori riviste del settore, notai una pubblicità composta da uno specchio d’acqua renderizzato e dal marchio 3Dfx. Lo slogan era: 3Dfx … fra poco non potrete più farne a meno. Quanta verità c’era in quella dichiarazione…

In ogni modo, grafica a parte, SW I – Racer cerca di essere il più vario possibile, offrendo un campionario di 21 percorsi di gara sparsi fra otto mondi, fra cui quello di Tatooine ove si trova il Boonta Eve Classic. Essendo disposti su diversi pianeti le piste hanno una varietà di pericoli e situazioni propri della loro posizione cosmica. Non sorprendetevi dunque se dovrete affrontare laghi di metano, piogge di meteoriti o bande di squilibrati. Pensate di volare a quelle velocità folli attraversando tunnel antigravitazionali e schivando rocce enormi (Oovo IV) oppure di gareggiare intorno ad un vulcano in piena attività con tanti di fiumi di lava con personalità più schizofrenica della vostra ragazza dopo che vi ha sentito pronunciare il nome di un’altra a letto… Come nel suo "antico" predecessore Hi-Octane (un capolavoro mai dimenticato, uno dei primi giochi di corsa poligonali che consentiva l’alta risoluzione a patto di avere un Pentium) anche i tracciati di Racer contengono scorciatoie che si presentano solo in determinate condizioni … quando meno te lo aspetti.

Veniamo agli aspetti più tecnici: sempre di più vediamo affermarsi lo standard DirectX ed in questo campo Direct3D. Ove una volta era 3DFx ora è D3D, dove era SoundBlaster ora è DirectSound / DirectMusic. La Creative ha reagito per non perdere la sua supremazia nel mondo delle schede audio dove si vede rimpiazzata da schede a costo zero, con prestazioni identiche ad una SB32 e pure PCI. Con la creazione di EAX, la casa asiatica si è messa al sicuro per un bel po’ (almeno fin che non cederà alle pressioni di Redmond).
Per cui oltre alle 3Dcard di cui sopra non vi servirà poi niente di eccezionale: a meno che naturalmente non vogliate godervi la vita di uno di quei joystick d’ultima generazione (i force-feedback). Se volete veramente sentire come si sente veramente un Podracer a comandare uno di quei bolidi vi consiglio l’acquisto.


Simone Rebucci
simone.r@pianeta.it

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