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Intervista ad Aldo Soliani

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Intervista ad Aldo Soliani
(primo classificato)

Sono le 17,30 e sto’ aspettando Aldo di fronte alla gelateria più famosa di Sesto S. Giovanni (MI).
Ripasso velocemente la scaletta delle domande che dovrò porgli e ogni tanto mi guardo intorno…
Si avvicina un ragazzo non tanto alto: giubbotto di jeans un aspetto amichevole e un bel sorriso…."Silvia?"…e mi tende la mano…."Sei Aldo?"….e gli tendo la mia…."Sì, ciao".
Ci dirigiamo verso casa sua a circa cinquecento mt. da dove eravamo; cerco di parlare "del più e del meno" per non anticipare gli argomenti dell’intervista ma è difficile… Aldo è piuttosto impaziente.
Siamo arrivati: attraversiamo un cortile e ci addentriamo nella corte in cui abita…..ha un’aria familiare: un triciclo lasciato da qualche bimbo, una panchina sulla quale sedersi e leggere il giornale nelle serate estive.
Aldo apre la porta. La casa è accogliente arredata semplicemente, sul tavolo della cucina "Alias" l’inserto de "Il Manifesto" insieme alla copia del giornale; oltre l’arco che divide la cucina dal resto della casa si intravede in salotto un tamburo stile africano…forse un bongo.
Aldo sembra emozionato e desideroso di raccontare a tutto il mondo chi è e quello che sta’ combinando…
Accende lo stereo, prepara un po’ di te ed io incomincio con curiosità a domandare……
"Allora innanzitutto presentati e dicci: chi è Aldo Soliani"
(Sorride). Ho trent’anni e sono nato qui a Sesto, mia madre è toscana e mio papà torinese, si sono trasferiti a Sesto per lavoro, la mia è una famiglia di operai….
Sono il maggiore di due fratelli. Grazie ai miei genitori ho avuto la possibilità di crescere completamente indipendente sviluppando un senso di responsabilità abbastanza forte che mi ha permesso di vivere numerose esperienze: a tredici anni ho fatto il primo viaggio in tenda con gli amici, poi ho sempre vissuto in piena autonomia e libertà organizzando il mio tempo tra studi, divertimenti con gli amici, ragazze…(ammicca e mi fa capire che ne ha avute tante ).
"Hai sempre vissuto qui a Sesto?"
Sono nato, cresciuto e ho studiato qui. Io sono un Sestese DOC, ci tengo a precisarlo, perché sono orgoglioso di essere un Sestese più semplice, più "figlio del popolo" di un milanese con la puzza sotto il naso. (Ridiamo e ci vengono in mente certi berlusconiani….).
"Dove hai studiato"
Ho studiato ragioneria ….(e scopriamo che abbiamo studiato nello stesso istituto).
"Mi hai detto mentre venivamo a casa tua che suoni in un gruppo i Neurodisney, nella vita fai il musicista?"
Magari……la musica è la mia passione e tutto il mio mondo gira intorno ad essa ma vivo la contraddizione di Dr. Jekyll e Mr. Hyde…..(sorridiamo e lo comprendo benissimo) lavoro per otto ore al giorno in un ufficio nel campo amministrativo/commerciale ma appena ho un momento libero lo dedico alla passione della mia vita….e ai miei hobbies….senza musica non riuscirei a vivere….
"Che genere di musica ti piace?"
Mi piacciono il metal, l’elettronica e il drum & base
"Quando è nato il gruppo?"
Abbiamo cominciato a suonare insieme nell’ 88 l’epoca dei Depeche Mode e della New Wave….suonavamo con i sintetizzatori…..(sorride e lo sguardo si perde nei ricordi…)
"Dev’essere stato un bel periodo"
Decisamente sì….eravamo dei precursori…..poi siamo cresciuti e abbiamo anche sfiorato l’occasione di emergere……abbiamo suonato concerti dal vivo….quello di Catania, era un concorso, è stato davvero emozionante…..poi abbiamo sottoscritto un contratto con un’etichetta che però non ci ha seguiti più di tanto e così abbiamo reciso il contratto…..ma non ci arrendiamo.
"Quali sono i tuoi hobbies, ti piace leggere?"
Quanto a letture mi piace molto Elroy ho letto tutti i suoi libri.
Io sono attratto da tutto ciò che è arte…soprattutto amo l’arte visiva… la fotografia e il cinema. I film per me sono una fonte di ispirazione…..
"In che modo?"
Io mi rendo conto di non avere una cultura vasta….di non poter contare su un background culturale appropriato e spesso questo è un limite per me così cerco di colmare le lacune appellandomi ai film. Stone, Ferrara, Linch sono i miei registi preferiti. Io adoro le atmosfere torbide, ….le rappresentazioni del disagio e della sofferenza….della parte oscura che pochi vogliono affrontare o far emergere.
"Scrivere è una tua passione o è la prima volta che ti cimenti in questo campo"
Scrivere mi è sempre piaciuto….soprattutto canzoni….quelle che suoniamo sono tutte scritte da me. Una volta ho provato a scrivere qualcosa di diverso…..ma non chiedermi cosa fosse…non ricordo né il titolo né il tema……
"Come è nato Blue Grass? Sei stato in Indonesia ?"
(Sorride…) Sì, in effetti sì sono partito quest’estate con la mia ragazza, Renata, sacchi a pelo e la guida Lonely Planet….siamo approdati proprio nei luoghi descritti nel racconto…..è un posto davvero fantastico…uno spettacolo della natura un luogo fuori dal tempo in cui la gente è molto amichevole…..e anche un po’ fumata…..(sorride).
"Come sei venuto a conoscenza del bando di A-DNA"
Navigando in Internet…..ero appena tornato dal viaggio in Indonesia, primo giorno di lavoro dopo le ferie….puoi immaginarti l’umore….e nel mondo virtuale ho proprio digitato le parole Kult e Underground…..temi che mi appassionano…..e dalla ricerca sono usciti alcuni siti tra i quali KULT Underground. Sono entrato per la prima volta nel sito e ho dato un’occhiata al numero del mese….ho letto qualche racconto dell’edizione precedente e ho pensato subito che potesse essere l’ambiente giusto per poter cominciare qualcosa…. ho letto del concorso…..ho stampato il regolamento e ho provato a scrivere immediatamente il racconto.
"Come hai deciso di partecipare al concorso?"
Penso che la motivazione principale fosse la volontà di esprimermi individualmente……Come dice la mia ragazza io ho un "ego espanso"…..sono del segno del leone…. un "leone ingombrante" ….
Scherzi a parte era già da un po’ di tempo che cresceva in me l’esigenza di voler creare qualche cosa da solo….
"Scrivere canzoni e suonare nel tuo gruppo non ti soddisfa più?"
No. Assolutamente. E’ più un fatto egoistico forse….E’ che far parte di un gruppo significa dover mediare con le opinioni, lo stile, il modo di esprimersi degli altri componenti e trovare una via che soddisfi tutti altrimenti non c’è sintonia e l’esecuzione non funziona.
"E come sei riuscito a far coincidere queste motivazioni, il viaggio in Indonesia, la voglia di sperimentarti come narratore con il tema del concorso: la genetica?"
(Ride). Eh…..non è stato per niente facile; in effetti ci ho pensato molto a come "incastrare" la genetica nel racconto…..come ti ho detto l’ho scritto di getto cercando di rappresentare i ricordi dell’esperienza indonesiana….il tema non era proprio quello adatto io prediligo atmosfere noire, losche alla Elroy……; poi pensandoci ispirandomi ad una canzone che avevo scritto…insomma non so’…..mi è venuta in mente quest’idea della cannabis geneticamente trasformata, anche perché in Indonesia se ne fa’ uso abbondante. In due, tre giorni l’ho scritto, ripulito delle parolacce abbondanti, la mia ragazza me le ha censurate, e dopo aver calcolato e ricalcolato la quantità di parole, credo di aver raggiunto il limite massimo, l’ho spedito.
Ci credevo molto in questo racconto….pensavo che sarebbe arrivato magari…terzo…..ma un primo posto non me l’aspettavo davvero.
"Qual è il messaggio che volevi trasmettere ai tuoi lettori….cosa volevi che rimanesse nella mente di chi legge il tuo racconto?"
Libertà e tolleranza. Sono preoccupato per come stanno andando le cose dal punto di vista politico-economico; per ritengo che ora più che mai ci sia la necessità di affermare più fortemente il diritto alla libertà di espressione: delle proprie passioni, dei pensieri e modi di vivere, qualsiasi essi siano anche se giudicati socialmente sconvenienti ma sempre nel rispetto della collettività, questo è fondamentale, e senza ledere o limitare il prossimo.
"Cosa ne pensi del concorso, dello stile dei giudizi e del metodo di votazione?"
Per me questo concorso è stato organizzato benissimo ed è un’ottima possibilità per chi ha voglia di provare a scrivere, soprattutto per chi è alle prime armi, la brevità del racconto secondo me permette a persone di qualsiasi età di tentare.
Quanto al metodo di valutazione mi sembra una buona trovata che non vi siano indicazioni dell’autore sugli scritti.
I giudizi a dire il vero non li ho ancora letti….anzi sono stati i miei amici ad avermi anticipato qualche commento…..
"Non preoccuparti ho giusto qui con me la lista dei giudizi che se vuoi puoi tenere"
Grazie!
"Hai qualche consiglio o critica da esprimere riguardo al concorso ?"
No mi sembra già ottimo così.
"Parteciperesti di nuovo?"
Sì sì. Voglio partecipare di nuovo al concorso perché ho già diverse idee per altri racconti magari anche più lunghi di questo….vedremo…..
"Quale tema ti piacerebbe affrontare ad un prossimo concorso?"
(Mi sembra un po’ spiazzato dalla domanda). La musica. Mi piacerebbe intrecciare una storia che abbia a che vedere con questo mondo.
"Cosa ne pensi dell’editoria elettronica e di KULT Underground?"
Sinceramente non sono un gran conoscitore né di KULT in particolare né dell’editoria elettronica in generale….anzi questa potrebbe essere un’occasione per approfondire l’ argomento.
Del sito di KULT, che non ho guardato approfonditamente, posso dire che ho apprezzato veramente molto l’organizzazione e mi sono piaciute le anime, l’atmosfera e la tecnologia avanzata.
"Bene….direi che la nostra chiacchierata possa terminare qui…..ti faccio i miei complimenti per il tuo racconto, ti consegno il premio e i miei auguri di buon proseguimento. Ciao."
Ciao a tutti e grazie.

Silvia Melzi

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