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Intervista a Simona Arletti

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Intervista a Simona Arletti

Conoscere il Net Garage dal punto di vista di un fruitore dello spazio e’ molto semplice: basta consultare qualche volantino pubblicitario, collegarsi al sito del Comune di Modena oppure recarsi di persona nella sala o semplicemente aver letto l’editoriale di KULT, per conoscere orari, modalita’ di accesso ed iniziative dello spazio. Meno facile e’ conoscere i backstages, la storia della sua creazione e i suoi reali obbiettivi. Per questo abbiamo chiesto alla dottoressa Simona Arletti, presidente della Circoscrizione 3 Buon Pastore, S.Agnese, S.Damaso, di raccontarci la storia del Net Garage, dalla nascita dell’idea alla realizzazione dello spazio.

La storia parte dalla legislatura precedente, prima della meta’ del 1999, quando siamo stati eletti noi come consiglio nuovo. Era stata fatta una ricerca in collaborazione con l’assessorato ai Servizi Sociali, sulla qualita’ della vita dei giovani nella circoscrizione ed erano emersi dati interessanti, tra cui appunto il fatto che non si conoscono molto le iniziative della circoscrizione, che si vorrebbe quindi avere piu’ strumenti per informare e coinvolgere. Era anche uscita la necessita’ di avere dei luoghi dove ritrovarsi, sol tema delle nuove tecnologie e della musica. Quindi gia’ da questo studio era emersa la necessita’ di luoghi aggregativi.
Nel passaggio di legislatura, si e’ liberato lo spazio di via Viterbo, che era in precedenza occupato dai vigili e prima ancora era stata la sede temporanea della bblioteca di S.Agnese. Piano piano abbiamo deciso come circoscrizione che volevamo lavorarci davvero sull’idea di trovare uno spazio da dedicare alla fascia adolescenziale-giovanile, perche’ nei nostri obbiettivi di legislatura c’e’ proprio l’attenzione da un lato alla popolazione anziana che e’ in forte espansione, ma dall’altro alla popolazine della fascia giovanile.
Si è creata una commissione che ha messo insieme persone, associazioni, consiglieri, tecnici del comune del servizio biblioteche, dell’assessorato ai servizi sociali, delle politiche giovanili, dell’istruzione e piano piano, discutendone inseme, e’ nata questa idea di creare quello che inizialmente avevamo pensato come "Internet Caffellatte", sull’esempio di un’esperienza positiva a Bologna. Poi il nome e’ cambiato ma il senso e’ quello, cioe’ non un internet cafe’ come tanti ce ne sono (non a Modena per la verita’) dedicati agli adulti, ma uno spazio dove sia possibile navigare in internet con il supporto di un operatore.

Quali sono gli obbiettivi e poi, piu’ a lungo termine, le speranze per un posto come il Net Garage?
Si, dunque, gli obbiettivi sono diversi: sicuramente c’e’ un tema di promuovere l’aggregazione giovanile e la socialita’ e c’e’ anche un tema importante, cioe’ la diffusione delle nuova tecnologie. Noi crediamo che piu’ si procedera’ nel tempo, piu’ sia profondo il gap che c’e’ tra coloro che hanno accesso alle nuove tecnologie e chi invece non ce l’ha. E’ vero che la scuola adesso in genere da buoni strumenti per l’utilizzo di queste tecnologie; pensiamo pero’ che sia ancora utile, nonostante il lavoro che viene fatto nelle scuole, promuoverle perche’ crediamo che sia un sapere di cui nuovi cittadini non potranno assolutamente fare a meno.
Quindi c’e’ appunto questo discorso di favorire l’accesso alle nuove tecnologie, di dare una possibilita’ a chi gia’ le conosce di un utilizzo senza costi perche’ appunto l’utilizzo e’ gratuito, e un ulteriore obbiettivo, un po’ piu’ a lungo termine, che e’ quello di favorire la creativita’ e il protagonismo progettuale dei ragazzi e delle ragazze, nel senso che ad esempio la nostra circoscrizione sostiene un concorso, denominato il Giovane Holden, e i ragazzi potrebbero, per partecipare a questo concorso, venire nello spazio e trovare gli strumenti per dare gambe alla loro fantasia.
Poi nella mente ci sono tanti altri progetti: potrebbe esserci un concorso che li coinvolge per l’esecuzione di un murales all’esterno dello spazio, oppure far si’ che questo luogo possa diventare un punto dove si stimola un maggiore radicamento al territorio, quindi ad esempio promuovere delle indagini sul quartiere promosse dagli stessifrequentatori dello spazio; magari con una telecamera vanno a filmare aspetti della vita del quartiere. Per non parlare poi della collaborazione con altre fascie di eta’, magari nella mattinata, con corsi di alfabetizzazione per comitati anziani, ecc…

Quali sono stati i problemi e le difficolta’ maggiori che si sono incontrate durante la creazione dello spazio?
La difficolta’ maggiore e’ stata quella di riuscire a far lavorare inseme tanti settori del comune. Il comune sapete che e’ un ente che ha tantissime diramazioni e piu’ di 2200 dipendenti, quindi molto spesso il problema e’ riuscire a mettere insieme le persone e farle lavorare per un obbiettivo comune. Perche’ l’obbiettivo era nostro, l’avevamo anche scritto nella nostra relazione programmatica che faggiamo un anno per l’altro, ma da qui a dire "mi serve questo, questo e quest’altro" e viene fatto, passa un mezzo mare! Quindi rendere operative le decisioni, vista dal di fuori puo’ sembrare una cosa abbastanza semplice, vista direttamente dalla parte dell’organizzazione e’ stato complicato, perche’ abbiamo dovuto far erigere una parete, abbiamo dovuto fare anche delle modifiche strutturali, si doveva cablare tutto lo spazio, dovevamo trovare del mobilio, che per fortuna siamo riusciti a recuperare da un altro spazio, perche’ altrimenti i costi sarebbero stati insostenibili, perche’ ogni settore lavora un anno sulla base di quanto ha programmato l’anno prima e se non e’ programmato tutto al millesimo, si fa fatica praticamente ad incidere.
Quindi abbiamo messo insieme i tecnici dei servizi tecnologici di manutenzione, i lavori pubblici, i telefoni, quelli che si occupano del cablaggio, quelli che hanno fatto il trasloco…

…insomma, e’ stata veramente un’impresa titanica!
Si, e’ stato un anno intenso, e quindi la soddisfazione per l’apertura e’ stata ancora piu’ intensa.

Ma quanto tempo fa e’ nata l’idea e quindi sono iniziati i lavori?
L’idea direi che e’ partita in novembre del 2000, quindi in sostanza ci sono voluti quasi 13 mesi prima di…

…e’ stato piu’ lungo di un parto!
Esatto!


Ora una domanda un po’ provocatoria: perche’ NON vorresti che tua figlia frequentasse il Net Garage?
Onestamente ho sempre pensato che il fatto che gli adolescenti si trovino insieme sia positivo. Quindi davvero non saprei… anche perche’ il moroso si trova comunque, o al Net Garage o da un altra parte.

Quindi non ci trovi nessuna controindicazione! Bene, ti chiedo ora un commento all’inaugurazione che, a mio avviso, ha visto alcuni momenti particolari: innanzitutto c’era la presenza degli skaters e, quando hanno iniziato l’esibizione, la polizia e’ intervenuta non per fermarli o multarli, ma per garantire loro uno spazio maggiore. Poi la sala polivalente "e’ stata vittima" di un concerto rock, anziche’ di una formale conferenza. Sono stati eventi casuali oppure e’ la scelta di una nuova direzione?
No, li avevamo scelti e pensati insieme anche a voi di KULT, infatti se hai notato non c’e’ stato nessun discorso ufficiale, nessun taglio di nastro, cosa che solitamente si fa per inaugurare uno spazio nuovo, perche’ volevamo appunto che fosse chiara l’idea che quello e’ un luogo infaormale, un luogo dove c’e’ cittadinanza per tutti i tipi di espressione, ovviamente purche’ si resti nei modi civili, e quindi volevamo dare il senso che e’ nostra intenzione dare ospitalita’, incentivare e promuovere tutte le forme di espressione giovanile e quindi crediamo che anche il discorso degli skaters sia un forte esempio di espressivita’ giovanile, come appunto dicevo prima, proveremo a vedere se ci sara’ qualcuno che ha voglia di mettersi a fare un murales.
Il discorso del concerto, rispetto al tema della sala… quella sala ha ospitato piu’ concerti lirici per gli anziani che concerti Rock, e quindi mi ha fatto molto piacere vederla usata in questo modo; forse l’acustica non e’ delle migliori, pero’ non e’ stato un discorso solo occasionale, ma era proprio un dare l’idea che abbiamo voglia di fare anche qualcosa di diverso dal solito.
Grazie per la tua disponibilita’: non ti rubo altro tempo perche’ il tempo di questa intervista e’ a carico dei contribuenti!

Simona Arletti
Thomas Serafini

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