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Frammenti

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Frammenti

-Impantanato nelle parole, sprofondi nei concetti. Ma quando ti svegli, tutto è vuoto.

-Tutto ciò che può fare la filosofia è distruggere idoli, per poi crearne di nuovi.

-Amore. Verità. Libertà. Parole vaghe, quasi vuote. Il troppo uso le ha logorate.

-Dubito, ogni cosa rabbrividisce.

-Morale: il caso sposato con l’utile (un matrimonio contro natura).

-Wittgenstein dice " Il nostro linguaggio può essere considerato come una vecchia città: Un dedalo di stradine e di piazze, di case vecchie e nuove, e di case con parti aggiunte in tempi diversi; e il tutto circondato da una rete di nuovi sobborghi con strade dritte e regolari, e case uniformi." Allo stesso modo non si può considerare tutto ciò che è un prodotto del linguaggio: la civiltà, la filosofia, la religione, la scienza, e perché no, la stessa "umanità"?

-Un manuale di biologia -un attentato a tutte le fedi e a tutti i valori.

-L’antimoderno è quell’uomo che comodamente in poltrona sogna le scomodità del passato.

-In qualunque modo lo guardo, come l’Assoluto, l’Inconoscibile, l’Essere Supremo, il Creatore , il Giudice, l’Indifferenziato, Dio mi sembra sempre umano, troppo umano.

-Il denaro è il valore più "reale", più universale (più vero?) che l’umanità ha inventato; almeno fino ad ora.

-Mentre leggo, ma non solo mentre leggo, un libro di filosofia, ma non solo di filosofia, non posso smettere di pensare che Nietzsche aveva ragione: il linguaggio non è nient’altro che un giocattolo .Un giocattolo, fortunatamente, o sfortunatamente, devo ancora decidermi, sopravvalutato.

-Aveva cercato Dio nei vangeli, ma aveva trovato solo un pessimo greco, un greco koine.

-Tutto nella vita inizia e finisce nella stessa maniera: in niente.

-Si era ritirato in se stesso…e si era perso. "Non è facile orientarsi nel deserto, anche ai migliori esploratori a volte capita di perdersi" si diceva per consolarsi.

-Alcuni corpi, ciascuno con la propria voce, nel silenzio.

-Se si osserva il modo in cui si parla e si pensa, non si può non rimanere colpiti dal modo in cui si è "posseduti" dal linguaggio.

-Sapere di dover morire e non impazzire…e continuare a vivere.

-Gli altri: un qualcosa tra noi e il nulla

-Un uomo accomodante. Per meritarsi il mio disprezzo basta poco. Una semplice professione di fede in qualcosa, in Dio, nell’umanità, è più che sufficiente.

-Le religioni, le verità, le abitudini -cambiano coi tempi. Solo la voglia dell’uomo di inventarne sempre di nuove rimane sempre la stessa

-Solo stando in superficie, a livello delle convenzioni, esistono delle certezze. Non appena si scende verso il fondo delle cose: niente ha più senso, niente è più certo.


-In questo preciso momento, mentre cerco, invano, qualche parola da scrivere su i cento miliardi di neuroni che producono la coscienza, cento miliardi di neuroni fanno si che esista questo preciso momento.

-"L’abitudine è la nostra natura. Chi si assuefà alla fede crede a quanto essa insegna, e non può più non aver paura dell’inferno e non credere in altra cosa." Detto da un credente come Pascal sembra ancora più vero.


Biancus

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