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Oscar Mucci ”Ascolie”

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Oscar Mucci "Ascolie"

Oscar Mucci, chitarrista, tastierista, cantante autore trentenne torinese, da come suona valido finito e rifinito il suo disco, non si direbbe affatto un esordiente, ma questo suo CD è in effetti il suo primo lavoro. E che sia l’opera d’esordio di chi sia entrato negli "enta", beh, questo è un fatto curioso, perché molti che cominciano a coltivare una passione creativa per la musica tra l’adolescenza e i vent’anni, sognando i dischi ufficiali e un po’ di lucroso showbusiness quando non lo star system, a trent’anni hanno ormai solitamente esaurito ogni voglia e motivo di esplorare e persistere, ché già basta pensare alla sempre più incasinata vita di tutti i giorni e così, come si suol dire, "mettono i piedi per terra" e "appendono la chitarra a un chiodo". Salvo talenti precoci che lasciano subito il segno, questo fatto curioso e abbastanza raro farebbe riflettere sui molti altri iniziandi: non sarebbe anzitutto giusto maturare il mestiere e davvero qualcosa da dire, prima di continuare a inflazionare di cose già sentite e strasentite il già intasatissimo regno musicale? Oscar Mucci appartiene dunque alla categoria dei musicisti-autori che aspettano, crescono, maturano e, finalmente, hanno qualcosa di buono da dare e che ti tira dentro. E di originale. Non si può infatti dire a chi o cosa questo disco somigli, se non che a sprazzi. Un po’ di Battiato anni ’70, un po’ del proteiforme Bugo, un po’ di Fausto Rossi (alias Faust’o), un po’ di Wazmo Nariz & The Waz Band (F.B.I.)… Però, infine, questo disco è… "se stesso". "Sangue blu", autoprodotto, suonato interamente da Oscar, è appena uscito in forma di "promo" per la "Into my bed rec." dell’amico Mirco "Ashtool" Rizzi, che vi ha partecipato variamente.
Per averne un assaggio, si può gratuitamente scaricare e ascoltare il brano "Dimenticare" dal sito
http://space.virgilio.it/ashpool

Davide

Anzitutto… Non ho capito se "Ascolie – Sangue blu" è il titolo per esteso o se "Ascolie" è il nome d’arte del tuo progetto. Se "Ascolie" è quindi il nome dietro cui si cela Oscar Mucci, cosa significa? Mi sembra che abbia qualcosa con a che fare la mitologia, ma non riesco a metterlo a fuoco. Perché non presentarti come Oscar Mucci soltanto?



Oscar

Prima di rispondere alle tue domande, volevo salutarti e ringraziarti per questa intervista che è fra le altre cose la prima riguardante il progetto "ascolie". Vediamo di fare chiarezza su questo mistero: "ascolie (feste campestri in onore di Bacco)" è il nome di questo progetto musicale, "sangue blu" è il titolo che da il nome al cd. Mi chiedi perché non presentarmi come Oscar Mucci? E io ti chiedo, perché presentarmi come Oscar Mucci?

Davide

La musica, i testi, la registrazione: tutto da te, tutto molto valido e misurato, dosato con mestiere, canti bene… anche se è per intanto il mio punto di vista. Chi è Oscar Mucci. Due parole di presentazione. Come, quando, dove nasce la tua musica, cos’hai fatto di musicale prima di "Ascolie"? Nel senso che… Il tuo disco sembra l’opera di un artista già stilisticamente maturo, strutturato, non l’opera prima o il promo di chi stia cercando ancora la sua strada. Perché hai atteso tanto a fare il tuo primo disco?

Oscar

Non è esatto dire tutto fatto da me! Ho avuto il piacere di collaborare con altri musicisti in questo lavoro "Alessandro Battezzati che appare in qualche pezzo con la chitarra, Massimo Cordaro a sprazzi con il basso, Mirco Rizzi in "Pasqua" ecc, ecc). Fin dal giorno della mia nascita, sono stato invaso da tutto ciò che comprende la musica, mia madre suonava la fisarmonica e molto bene, mio padre cantava e quando purtroppo si spense nel 1980, la mia mamma trovò un nuovo compagno ottimo chitarrista, liutaio, pittore, da loro appresi le prime basi fondamentali della musica "il tempo": loro suonavano e io dietro con i cucchiai tipo nacchere. Raggiunto gli 8 anni ebbi in regalo i miei primi dischi " Rolling Stones, Beatles ed Elvis Presley", mi cambiò tutto, mio fratello (strimpellatore di chitarra, pittore, scultore), iniziò con me una raccolta di dischi e cd, che oggi vanta di 3000 esemplari di pezzi. A 15 anni, la passione per la chitarra mi diede lo spunto per cominciare, il mio sogno era fare un cd, ma trovare le persone giuste con cui condividere le idee musicali non è sempre facile e a 17 anni le vicissitudini della vita mi portarono a fermarmi, da li per 5 anni il mio approccio musicale fu solo l’ascolto, andavo ad ogni genere di concerti, mi impegnavo a capire come gli altri gruppi si muovevano, tra tutti ne nomino uno solo che è il più caro a me degli altri, loro erano C.O.V. Bellarosa ora il chitarrista istrione dei Fratelli Sberlicchio. Mi impressionò, Gigio il cantante, l’uomo calamita, erano proprio forti, e io li studiavo. Poi un giorno, dopo una bagna cauda, accompagnata dal vino, Fabio un amicone mi disse: "vorrei imparare a suonare il basso!" trovammo il nome "ascolie". Giorgio il padre di Arianna (la mia consorte ), mi diede delle poesie, io ci feci delle canzoni, e da li nacque il progetto "ascolie"; correva l’anno 1996, durò poco, qualche concerto e poi Fabio trovò un lavoro troppo impegnativo. Mirco allora mi presentò Luciano ed Angelo con un progetto in ballo che prendeva il nome di "Flight"; con Luciano (ottimo musicista), imparai utili ragguagli musicali, ma con loro mi limitavo a suonare la chitarra, anche nei concerti, interviste in radio… ma anche quel progetto si spense!
Dal 2002 non ho fatto altro che dedicarmi a tempo pieno agli "ascolie", ho costruito nuovi pezzi molto personali, poi mi sono attrezzato per registrarli, ed infine eccoli qua!

Davide

Cantautore di matrice rock, qualche spruzzata di chitarra blues e di suoni d imperituro organo Hammond ("La tua logica", l’asolo di "Pasqua"), elettronica, qualche richiamo al classico come nell’intro larghetto e barocco alla Telemann de "Il burattinaio" od orientaleggiante ed acid-lounge di "24 ore" (bel pezzo strumentale, per altro)… Il risultato è però altro, molto personale. Della tua musica non si può dire che somigli a qualcos’altro di preciso. Ci sono tante cose dentro e insieme suonano come la musica di Oscar Mucci e basta. Davvero, proprio volendolo cercare, l’unico tuo referente tra i fenomeni forti della musica sembrerebbe infine Battiato (più che altro per alcune linee di cantato che sembrano invero le sue dei Settanta), o più del Battiato in sé, il suo fare quel che gli pare, senza curarsi del "mainstream". Questa non era necessariamente una domanda, a meno che tu non abbia qualcosa da ribattere a questo mio commento.

Oscar

Ribattere no!, anzi per me è un complimento essere paragonato a Battiato.

Davide

C’è in tutto il tuo lavoro una commistione di quotidianità e maggiori ampiezze ("Avrei voluto sapere
per poi a mia volta insegnare; non ti so ancora dire niente perché non ho capito niente…" ), una combinazione di drammaticità, denuncia e tristezza trattate tuttavia con vena ironica, sdrammatizzante, stemperando il tutto con intelligenza in qualcosa invece di fluido, che scorre via piacevolmente. C’è un tuo testo a te più caro di altri che possiamo riprodurre qui per esteso? Vuoi dirvi qualcosa al riguardo?

Oscar

Il pezzo a me più caro, è sicuramente "il burattinaio", dedicato a mia madre che è venuta a mancare un anno e mezzo fa. Direi che tutto il cd e dedicato a lei, ma "il burattinaio" e stato scritto proprio nelle notti passate al reparto oncologico. Non ci si accorge mai abbastanza di quanto la vita sia dura, fino a quando non ti capita addosso.

"IL BURATTINAIO"

Tanto è inutile scappare, perché appeso a fili sei e poi c’è chi ti comanda chi ti dice che farai, il burattinaio è stanco, forse non lo sarà mai, ti potrebbe liberare, ma lui non lo farà mai e se lui, guarisse chi non sente più, non sogna più.
Tutto il mondo è il suo teatro, non ha spettatori ma, si diverte a condannare chi poi grosse colpe non c’è l’ha, ma guarisce chi, non ama più, non vive più.
Staccare, riattaccare, staccare, riattaccare, ingranaggi da ingrassare, staccare riattaccare, sganciare, riagganciare, tutti i corpi devono godere della propia mobilità,
staccare, riattaccare, tutte teste senza cervello né tranquillità,
staccare, riattaccare, staccare, riattaccare, staccare, riattaccare, staccare, riattaccare,
riattaccare, riattaccare, riattaccare.
E se lui, guarisse chi, non vuole più, non parla più,
staccare, riattaccare, staccare, riattaccare, staccare, riattaccare, staccare, riattaccare,
staccare, riattaccare, tutti quanti devono godere della propia intimità,
staccare, riattaccare, staccare, riattaccare, staccare, riattaccare, staccare, riattaccare,
staccare, riattaccare, staccare, riattaccare, staccare, riattaccare, staccare, riattaccare.

Davide

Domandona… Una volta ho sentito affermare che Mango e Vasco Rossi sono dei poeti (avesse quella persona detto almeno Paolo Conte o Fossati, senza nulla togliere a Rossi e Mango, che bravi cantautori pur lo sono…ma la poesia è per me altro… o cos’è, secondo te?) Oggi si pensa cioè che la poesia sopravviva di fatto solo nella forma canzone. Il che io non credo. Ci sono per altro moltissimi poeti contemporanei che però pochi pubblicano e ancor meno conoscono e leggono. Credi che un autore di testi o un cantautore possano essere lo stesso che un poeta, o che tra poesia e testo di una canzone vi debba essere una debita distinzione (salvo casi eccezionali…)? Voglio dire, un cantautore non è poeta solo per quel che riesce ad evocare con le parole libere musicate e cantate, e un versiscioltaio non può definirsi poeta a prescindere da una continuità storico-letteraria, dal mestiere della poesia. Il poeta è poeta se conosce, pur non replicandole, la cesura che tiene distinti due senari giustapposti del verso alessandrino o l’Alchimia del Verbo di Rimbaud, la poetica dei suoi fu e contemporanei colleghi, che legge… Sennò chiunque potrebbe definire se stesso poeta insieme ad altri sei miliardi di persone, chiamando poesia qualunque getto di parole gli venga da scribacchiare. O no? Ricordo una ragazza che mi fece leggere le sue, diciamo, poesie; una di queste diceva: "L’amore non è bello / se non è fatto su un bel prato". Un ragazzo mi fece leggere le sue; una diceva: "Ma quante nuvole / vanno e vengono / ma dove cazzo vanno?". Ecco… E avevi voglia a dirgli che quella non era poesia! Si credeva, quest’ultimo, in continuità e meglio di Bukowski. Per loro poesia, la propria, lo era e basta, per diritto emozionale, biografico… Allo stesso modo non si può essere, non ci si può definire musicisti senza sapere cosa sia un do maggiore, quale alchimia di tonica, dominante e sottodominante determina da sempre per sempre quell’accordo e cosa fare per cambiarne gli "umori" dalla sospensione di una quarta o di una diminuita da appagare alla discesa in tristezza o calma di un minore, dalla brillantezza di una settima al mistero di una nona e avanti. Inoltre, tu leggi poesia? Quali poeti hai più cari?


Oscar

Non so rispondere bene a questa tua domanda! Non sono un buon lettore di poesie, tranne per il fatto che i primi lavori musicali miei, erano basati su poesie. Ora però vivo di esperienze di vita e in quello si rispecchiano i miei testi: che sia poesia o porcheria non lo so, ma l’importante è che il messaggio che dai si percepisca. Per gli altri casi di poesia accennati da te, se uno è convinto di scrivere poesia, voglio dire! Beh, perché rovinargli questo momento? ….Ah ah ah.


Davide

Davide

Certe atmosfere (F.B.I., Il tango, Distrattamente) hanno un che di est-europeo, di quella loro tipica triste e pensosa modalità e musicalità. Mi hai fatto ricordare Obywatel, cantautore "rock-elettronico" polacco, il cantautore russo Vladimir Vysotskij… Il mondo è pieno di bellissime musiche diverse ma purtroppo, salvo eccezioni marginali, qui ne arrivano poche o niente. L’Italia è schiava dei discografici e dei programmatori manipolatori mass-mediali più stupidi, spaziando appena da una melodia all’italiana ai soliti melismi e manierismi di americanate commerciali o sciacquettone pop venato rock di smorfiosette pedofilo sexy e dove il massimo della trasgressione è divenuto su tutto ciò una ormai un pessimo martello che tutto riduce agli stessi suoni, arrangiamenti e 140 bpm e stunz stunz stunz sempre allegro assai son… Da noi non resta che rivolgersi per lo più al sottobosco delle autoproduzioni. Ma il materiale non è purtroppo facilmente reperibile. Come fare per avere una copia del tuo disco?

Oscar

Purtroppo non hai torto, è piuttosto difficile! Nel mio caso, in questi giorni sto spedendo il mio promo nelle varie case, casette, casini, radio e quant’altro trovo di indirizzi, in attesa di un riscontro o per una eventuale collaborazione, qualche etichetta che abbia l’occhio puntato verso il mio lavoro! Inoltre ho l’idea di stamparne alcune copie che si potranno acquistare nei vari concerti che ho in progetto di fare, e mi sto attrezzando per questo! Comunque non dovesse soddisfare come tipo di risposta, lo consegnerò personalmente nelle case degli italiani isole comprese!….ah ah ah.

Davide

"Pasqua" è l’episodio più anomalo, a se stante, sperimentale. Sembra svolgersi tra suoni d’ambiente, qualche improvvisazione, musica concreta ed elettronica che avanza quasi "Sandblasting"… Mi sembra di sentire delle voci familiari… Rizzi? Brusaschetto? Ha quasi il sapore di una tape-music alla "Revolution nr. 9" dei Beatles, alla Battiato di "Clic" (Ethika for Ethica") o alla "Alan’s Psychedelic Breakfast"… Ti va di descriverlo? Che significato vi hai attribuito quasi a conclusione di un lavoro invece suonato e cantautorale?

Oscar

In questo pezzo, creato proprio il giorno di Pasqua di quest’anno, avevo la voglia di ritrovarmi nell’improvvisazione totale, cioè dare a chi ascolta l’idea di essere li con loro, una festa con del buon vino una braciolata e gente, uccellini, rumori, battiti, discorsi, tutti casuali! il risultato mi è piaciuto subito, io e Mirco alle chitarre, e il resto contornato dai vari passaggi in casa di chi quel giorno, festeggiava con me la festa campestre in onore di Bacco anche se pur pasqua era.

Davide

Un’ultima domanda. Quali autori e dischi consiglieresti oggi per avere una fotografia sonora soddisfacente della musica italiana di questo momento? Chi sta più influenzando secondo te, noti, meno noti o non del tutto ignoti, determinando modi e suoni a futura memoria dei primi italici Duemila?

Oscar

In primis metterei Max Gazzè, che ha veramente ottime idee musicali, poi Morgan con il suo "canzoni dell’appartamento"… mi è piaciuto molto. Anche i Planetfunk, bel lavoro… anche il cd di Mirco col suo progetto "ashtool (electrosoundphrasesinth(ou)gh(t)s)" è un bel lavoro… però chiedere a me un parere per comprare un cd o per avere appunto una fotografia sonora è controproducente, in quanto essendo collezionista ti proporrei di tutto e di più. Lascio alle potenzialità orecchiali delle persone, il diritto di ascoltare ciò per cui sognano di più.

Davide

Una cosa che non ho ti ho chiesto?

Oscar

Come prima intervista posso ritenermi soddisfatto, magari ci saranno altre occasioni di rispondere ad altre tue domande. Grazie ancora, e a risentirci presto, ciao, ciao.


Per contatti:
Into my bed rec.
http://space.virgilio.it
ashpool@tin.it

Davide Riccio

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