KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

Le Città Perdute

4 min read

Le Città Perdute
gioco per 2 persone
Autore: Reiner Knizia
Editore Italiano:
Tilsit Editions
Editore Tedesco:
Kosmos
Editore Inglese:
Rio Grande Games

Questo gioco è stato ideato dall’onnipresente Reiner Knizia, conoscendo il suo stile vi dovreste già aspettare un ottimo gioco astratto, con un sottile tema incollato sopra: in questo caso abbiamo due esploratori che cercano di organizzare e portare a termine spedizioni in cinque luoghi remoti del globo, cercando di ottenere un successo maggiore dell’avversario, e scommettendo la buona riuscita nelle imprese in cui si sentono più sicuri.
Il gioco è costituito da un mazzo di 60 carte, suddivise in cinque set che si differenziano dal colore, ognuno è composto da tre carte scommessa e 9 carte spedizione, queste ultime riportanti valori numerici da 2 a 10. Il gioco è completato da una plancia, che serve unicamente per separare le cinque aree in cui si possono giocare le carte, contraddistinte dallo stesso colore dei cinque set.
All’inizio ogni giocatore riceve otto carte, ad ogni turno può scegliere un’azione tra queste due possibilità:
– Mettere una carta in una fila.
– Scartare una carta in una casella della plancia.
Dopodiché deve pescare una carta, può farlo sia pescandone una coperta dal mazzo, sia pescandone una scoperta dalle cinque caselle degli scarti. Per mettere una carta in una fila (il lato di plancia rivolto verso di sé, il colore è corrispondente alla casella) non può violare una di queste regole: le carte vanno messe nella fila di colore corrispondente, non si può sovrapporre una carta di valore inferiore ad una di valore superiore, le scommesse hanno valore zero, e quindi devono trovarsi all’inizio di una fila. Se invece decide di scartare, la carta va posizionata scoperta nella casella di colore corrispondente (e da qui l’avversario potrà pescarla al proprio turno, se vuole).
Quando viene pescata l’ultima carta del mazzo, allora la mano termina e vengono calcolati i punti in questo modo: se una fila è vuota, vale semplicemente zero, altrimenti si totalizza il punteggio delle carte spedizione, si tolgono venti punti, poi si raddoppiano per due se c’è una carta scommessa, per tre se ce ne sono due e per quattro se ce ne sono tre; un punteggio negativo per una spedizione con poche carte viene moltiplicato mantenendo il segno se ci sono carte scommessa, per cui scommettere su una spedizione per la quale abbiamo poche carte è un modo sicuro per avere un elevato punteggio negativo. In più c’è un bonus speciale di venti punti se la fila ha otto o più carte (conteggiando sia le carte scommessa che le carte spedizione). Si totalizzano i punti delle cinque file e si riparte con una seconda mano. Alla fine di tre mani, chi ha il totale maggiore ha vinto.
Da questa descrizione il gioco potrebbe sembrare banale e guidato dalla fortuna della pesca delle carte, in realtà si scopre ben presto che se non si gioca correttamente e si fanno degli errori nella gestione delle proprie risorse si raccoglieranno ben pochi punti. Poi vi sono due caratteristiche fondamentali da tenere presente: il gioco finisce quando si pesca l’ultima carta del mazzo, quindi se si tenta di concludere troppe spedizioni si rischia di rimanere con le carte migliori non giocate, quindi conviene cercare di regolare la durata della partita in base alle proprie carte, allungandola con dei pescaggi dagli scarti se si ritiene di avere un vantaggio se si riesce a giocare molte carte dalla propria mano; come secondo fattore, la carta che noi scartiamo può essere pescata dall’avversario, quindi dobbiamo stare attenti a quello che scartiamo, dato che scartare la carta sbagliata potrebbe fare la differenza nel gioco dell’avversario (ad esempio dandogli la possibilità di portare una fila a otto carte, e quindi totalizzare ben venti punti in più).
I giochi per due persone sono sempre degli "animali" un po’ particolari, dato che, a differenza di quelli per tre o più giocatori, ogni vantaggio per una parte è sempre uno svantaggio per l’altra. Quindi non è banale ideare qualcosa che non dipenda troppo dalla fortuna o da chi effettua la prima mossa; e bisogna proprio dire che Knizia è un maestro in questo campo. Con una dotazione limitata di 60 carte è riuscito a creare un meccanismo semplice e non banale; parlando delle carte, i materiali sono molto buoni, la plancia è spessa, le carte grandi e ben disegnate (ognuna con un’immagine diversa che rappresenta l’avanzamento verso la meta finale della spedizione) ed è un piacere maneggiarle.
Concludendo, se state cercando un gioco da fare in due, magari con il/la partner, questo "Città Perdute" ("Lost Cities" nella versione Inglese) è sicuramente un "tesoro perduto" da ritrovare assolutamente.

Andrea Nini

Altri articoli correlati

7 min read
6 min read

Commenta