KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

Fist of Dragonstones

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Fist of Dragonstones
gioco per 3-6 persone
Autori: Michael Schacht e Bruno Faidutti
Editore:
Days of Wonder

Days of Wonder è un editore relativamente nuovo che si è assicurato i servigi di autori di prim’ordine come Michael Schacht (Don, del quale vi ho parlato nel numero 96 di Kult Underground) e Bruno Faidutti (Citadels, KU 95 e Dragon’s Gold, KU 100), e si è presentato sul mercato con ottimi prodotti che rasentano la perfezione sotto l’aspetto grafico e dei materiali.
Aprendo questa piccola scatola scopriamo un vero e proprio tesoro: 36 pietre-drago (in vetro colorato) in tre colori diversi, un sacchetto di tessuto per contenerle, un certo numero di carte splendidamente disegnate, monete di legno di cinque tipi diversi, segnapunti (una specie di dado rettangolare), schermi e regole.
Questo gioco è un figlio naturale dei due autori citati, dato che riprende il meccanismo delle aste, presente in Don, e quello delle abilità dei vari personaggi, presente in Citadels. La partita è suddivisa in fasi, in ognuna delle quali vengono messi all’asta, uno in ogni turno, dieci carte che rappresentano dieci personaggi fantasy. Otto di queste carte sono sempre uguali, mentre due vengono estratte da un mazzo e cambiano per ogni fase.
Queste carte danno a chi se le aggiudica diversi vantaggi, permettendo di impossessarsi di pietre-drago e di convertirle in punti, che vanno segnati con i dadi rettangolari. Si parte con zero punti a testa e chi prima arriva a tre si aggiudica la partita.
Come avviene l’asta? Ad ogni turno viene scoperta una carta (la prima carta di ogni fase è sempre la Strega), ogni giocatore mette nella propria mano un certo numero di monete d’oro, stende la mano davanti a sé e ne mostra il contenuto contemporaneamente agli altri giocatori. Chi ha offerto più monete vince la carta e tutti spendono le monete puntate. Se c’è un pareggio, allora viene rifatta un’asta tra quei giocatori che hanno fatto la stessa offerta, questa volta potendo puntare solo le monete d’argento. Se c’è un ulteriore pareggio, il personaggio viene scartato, altrimenti viene aggiudicato a chi ha fatto l’offerta più alta.
Le monete d’oro che vengono puntate nell’asta possono essere di due tipi: oro normale e oro delle fate (fairy gold), queste ultime hanno la particolarità di ritornare nelle tasche dei giocatori alla fine della fase, a differenza di quelle in oro normale, che una volta utilizzate vanno rimesse nella scorta del banco.
Una volta attribuito il personaggio, il giocatore ne può utilizzare il potere speciale: ad esempio, tra i personaggi che vengono messi all’asta tutte le fasi, ci sono tre draghi, ognuno di questi permette di aggiudicarsi una pietra-drago del colore corrispondente. Le carte Wizard, Magician e Sorcerer permettono di trasformare le pietre-drago in punti (secondo varie modalità), mentre il Ladro dà al giocatore che se ne impossessa la facoltà di derubare un altro giocatore di una pietra (precisamente il giocatore derubato è quello arrivato secondo all’asta); infine la Strega permette al giocatore che ha vinto l’asta di ricevere una moneta nera, che può essere puntata in un’asta successiva per annullare il potere del personaggio posto in palio.
Le carte personaggio extra (di cui due vengono messe all’asta ogni fase) sono la vera forza del gioco e rendono ogni partita differente, dato che i poteri speciali sono molto vari e la sequenza con cui queste carte vengono presentate crea un percorso lungo il quale i giocatori sono obbligati a muoversi. C’è da dire che questo stesso fattore causa un’elevata aleatorietà delle partite, dato che frequentemente la strategia che possiamo impostare viene stravolta dalla comparsa di una carta extra dai poteri che magari in quel momento non avevamo preso in considerazione; e tra le varie carte esistono abilità speciali molto potenti, come quelle del Drago Arcobaleno, del Necromante o del Ciarlatano.
Il bello di questo gioco è che raramente un giocatore rimane tagliato fuori dalla vittoria; infatti se un giocatore raggiunge i due punti, allora verrà osteggiato da tutti gli altri e per lui diventerà più difficile fare il terzo punto; quindi favorendo i giocatori che in quel momento sono rimasti indietro e dando loro la possibilità di recuperare.
I punti di forza di questo gioco sono dunque la semplicità e la varietà, ma riesce anche ad essere un gioco profondo, che costringe il giocatore ad analizzare la situazione turno per turno per decidere la puntata da effettuare. Ma, anche se in molti casi è una moneta a fare la differenza, non si tratta di un gioco al di fuori della portata del giocatore "istintivo", basta una moneta nera per annullare l’assegnazione del personaggio che vi avrebbe dovuto garantire la vittoria.
Ultima note: ci si gioca bene anche in sei, senza "tempi morti" dato che il turno è sempre simultaneo e sul sito dell’editore trovate, oltre alla possibilità di giocarlo on-line, molti personaggi nuovi con cui rendere ancor più diverse le partite (nel momento in cui scrivo, i personaggi disponibili sono ben 225).

Andrea Nini

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