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Nel Buio

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Nel Buio

Gli occhi ci mostrano la realtà per come essa appare sotto la luce.
Ma nel buio? Chi mai ha guardato nel buio, e visto, ciò che la luce nasconde, ma c’è, nel Buio?…
………………………..

Il giorno che mi tolsero le bende tremavo.
Sono nato cieco, ed ora stavo per vedere.
Ma non era il terrore di ciò che avrei potuto vedere : era per quello che non avrei più visto, o toccato, o sentito.
Io ho sempre "visto".
Ma da quando sono "normale", molte cose sono cambiate. Non c’è più buio. I miei occhi sono così sensibili che anche a luce spenta, persino attraverso le palpebre chiuse, io scorgo ombre e sagome come un gatto. Di notte il silenzio è totale; non odo più , come falene in un angolo del soffitto, i bisbigli dei miei familiari che si sussurrano, dormendo, segreti da tenermi nascosti Non trovo più, nell’armadio, il mio orsacchiotto di pezza sdrucito, non c’è più neppure il suo odore di biscotti e fiori secchi Il mio gatto non gioca più con i sonagli d’argento del mio clown-carillon, la cui musica di cristalli e velluto non fa più scintillare per me stelle sonore- come grilli – nelle notti d’inverno Non vengono più i miei nonni a posare la mano sulla mia mentre sono al piano o sulla fronte prima che dorma Né Lei scivola fuori dalle tende di seta e mi abbraccia nuda come erba d’aprile dopo l’acquazzone

Li ho trovati , finalmente, l’altra sera, a congiurare in salotto Genitori, zii, sorelle. Gli ho urlato di smettere la commedia Riportatemi a casa. Quella non è la mia stanza. Credete di ingannarmi perché ero un povero cieco
Nei loro occhi sbarrati leggevo la menzogna. E nella freddezza della menzogna un’incrinatura di terrore
Hanno avuto il coraggio di dire che i miei giochi sono stati gettati da anni , che il mio gatto, i miei nonni sono morti Ora so che mentono per paura, mentono a se stessi per primi. Hanno paura di chiudere gli occhi e vedere. Ora so che forse noi siamo morti, per ultimo io, che forse infesto la mia stanza con mani incorporee, come luce. Non ho prove tangibili, perché non ho più tatto . Ma ho prove visibili : ho preso la fotocamera, e ho scattato col flash nelle stanze sorde di questa casa Ecco i miei giochi, il mio gatto, i nonni, e Lei . Le loro ombre, tutto ciò che ora posso percepire di loro, ora che i miei occhi sono aperti, e ciechi ; e come le vele d’un galeone in bottiglia, aperti m’impediscono di uscire da questo silenzio di vetro. Mostrerò le foto a tutti i familiari, e anche loro dovranno convincersi. Che nel buio ci sono più cose di quante la luce ne mostri. La Luce inganna.

Fabio Degan

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