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Terra Rossa

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Terra Rossa

PARTE PRIMA

I will die for you
I will die for you
I’ve been trying just to feel you by my side
To know that you’re mine
I would cry for you
I would cry for you
I will wash away your pain with all my tears
and all your fear
I will kill for you
(Garbage – "#1 Crush")

A pair of star-cross’d lovers take their life
(W. Shakespeare – "Romeo and Juliet")



1.

Anumix era bella ed era viva già a quei tempi, sempre fu una città viva e sempre lo sarà – finchè durerà. I dolori oscuri che passano rapidi sotto il suo cielo non lasciano tracce, il sangue viene lavato dalla pioggia e tutto ciò che resta è la polvere, ed è forse per questa che è una città così polverosa, sono i cadaveri polverizzati dal tempo. Ma dei morti non rimangono che tracce leggere nella mente di chi a loro sopravvive.
Lontana dal mare e da corsi d’acqua, la secca Anumix conduce la sua esistenza di mercati confusi e di contrattazioni prolungate, di feste e di amoreggiamenti, di viltà e racconti eroici. E’ piena di filosofi e artisti, Anumix, piena di pazzi che passano notti insonni cercando le verità dell’esistenza umana. Siamo in un luogo con una coscienza avanzata, una nuova società ellenica, un anacronismo. Anumix e i suoi abitanti sanno pensare più lontano di tutti i loro pari epoca delle città vicine, Meralba compresa.
Arrivando ad Anumix si deve passare sotto un cerchio di mura solido solo all’apparenza, ma chi attaccherebbe una città dove regna il pensiero? Solo le menti illuminate sanno che è il pensiero che butta giù i muri, ma in quest’epoca gli illuminati vivono tutti ad Anumix.
Nella città vivono mille e quattrocento anime, più o meno. Nasce un bambino ogni due o tre giorni, e si vive tranquilli fino almeno ai quarant’anni. Ad Anumix non ci sono battaglie che non siano verbali.
Entrare è facile, basta non avere armi, per lo meno non in mostra. Quasi tutti i forestieri nascondono piccoli pugnali sotto le vesti, ovviamente, ma niente spade o lance o archi o balestre. Chi le ha, deve consegnarle al magazzino che viene gestito dalla guardia cittadina, composta da circa dieci persone. Solo a certi cavalieri viene permesso di conservare le loro armi, se si può riconoscere con una certa sicurezza chi sono e da dove vengono; e se assicurano che si fermeranno solo una notte o due, una piccola pausa nei loro viaggi in cerca di gloria, o di morte, o di tutte e due le cose insieme.
La città è governata in questo momento da Hajal Alibel, uomo tarchiato e particolarmente saggio dopo due o tre bicchieri di vino. Non ha da prendere molte decisioni, e quindi solitamente non scontenta nessuno. Ai cittadini basta entrare in una delle tante osterie e bere con pochi soldi un bicchiere di vino, mangiare un po’ di pane insieme a una bella fetta di carne, e del formaggio. Ce n’è per tutti, ad Anumix.
E poi ci sono feste, quasi tutte le sere. Ogni attività ha regole diverse, diversi giorni di riposo, e ogni sera è buona per una festa. Stasera la figlia del falegname Johman compie quattordici anni, e allora all’osteria delle Braghe Belle ci sarà da bere per tutti. Domani il mastro della sartoria, il vecchio pazzoide Lienis, festeggia i vent’anni di attività e allora nella sua grande casa ci sarà una bella festa con musica e giochi. E mille splendide giovani stelle cammineranno sul suo giardino, dando luce alla notte, facendo innamorare.
Dunque questa è Anumix. Vieni in pace, cerca di pensare alla vita, di adorare l’amore e la dolce confusione che ti fa sentire vivo, e nessuno ti sarà nemico.

2.
Meralba è operosa e precisa, qui in questa pulita città di duemila e trecentoventidue anime (secondo l’ultimo censimento del Principe Marius) tutto procede come deve procedere, si segue la settimana secondo l’uso cristiano e al settimo giorno, chiamato Sabbat, tutti si riposano e fanno compagnia alla propria famiglia. Tutti siamo padri o madri, mogli o mariti, figli o figlie: è solo una questione d’età. E nessuna esistenza a Meralba è concepita al di fuori di questo concetto. Esistono splendidi carri a Meralba, è solo una delle sue molteplici attività. I ragazzi lavorano tutti i giorni dall’alba al tramonto nelle cave o nelle officine dei fabbri, dove si fanno le migliori armi in circolazione nel continente, o nei negozi che vendono queste armi. E i primi soldi vengono sempre spesi in uno dei superbi cavalli del vicino villaggio di Manej, dove tutti i principe, re, governanti e uomini qualunque scelgono le proprie cavalcature. Qui ci sono bestie preziose per chiunque possa permetterselo, ed è un gran motivo d’orgoglio cavalcare un animale di Manej. I ragazzi prendono i cavalli e visitano le ragazze di cui sono invaghiti, le fanno salire in sella e le portano al lago fuori città, dove regna una natura selvaggia ma in fondo benefica. Peccati innominabili e uguali da secoli vengono commessi nelle ore buie sulle rive di questo lago, dove gli amici talvolta s’incontrano imbarazzati in compagnia delle rispettive fanciulle, e si pregano a bassa voce di non riferire nulla ai genitori. Che hanno compiuto le medesime azioni nemmeno vent’anni prima, ed è così che nuove generazioni vengono al mondo. I ragazzi di Meralba sanno cavalcare bene, e le ragazze fanno invida ai cavalli di Menaj, in quanto a saper ricevere un cavaliere.
Il principe Marius è una persona squisita, attiva, farebbe qualsiasi cosa per la sua città. Visto che i suoi cittadini sono tanto impegnati a lavorare, egli stesso si preoccupa di organizzare un banchetto una volta al mese nel giardino del suo vasto palazzo, al quale partecipano tutte le famiglie benestanti della città. Non sono rari i casi di famiglie che fanno settimane di vita pressochè monastica per mettere da parte qualche soldo, e poi la mattina del giorno del banchetto vanno a comprarsi vestiti lussuosi. E’ importante ben figurare, farsi conoscere, specialmente se si hanno figli o figlie in età da maritare. Qui non ci sono sfaccendati, qui la gente di Anumix è vista dall’alto in basso, ed è successo a un paio di giovani che non dimostravano molto attaccamento al lavoro di essere esiliati, e guarda caso sono finiti ad Anumix.
Entrando in città bisogna passare sotto un cerchio di mura solido solo all’apparenza, ma del resto chi andrebbe ad attaccare una città dove si fanno le migliori armi del continente, dove tutti seguono regolarmente lezioni di combattimento alla prestigiosa Scuola di Guerra voluta dal re Rehinald, bisnonno di Marius? Qui ogni casa possiede armi nascoste, e un forestiero che entrasse per rubare qualche soldo oppure la preziosa castità di una figlia si ritroverebbe come minimo inchiodato a terra ma più probabilmente sgozzato da una lama sottile e fatale, in mano alla ragazza stessa.
Dunque questa è Meralba: vieni ad acquistare le migliori tecnologie nei campi del combattimento e del trasporto, se hai soldi a sufficienza. Vieni in pace, o te ne pentirai; vivi tranquillo, pensa a trovarti una moglie fedele e il tuo dovere sarà compiuto.
(continua)

Alessandro Zanardi

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