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Stato di paura – Michael Crichton

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il potere della comunicazione
 
Un omaggio dovuto ad un brillante autore, da poco purtroppo morto, tra tutti i suoi romanzi questo ha sempre avuto un posto speciale nel mio cuore e voglio condividerne le motivazioni.
Sicuramente non è un saggio, anche se alcuni dicono sia troppo pieno di dati per definirsi un romanzo.
Michael Crichton è sicuramente un bravo scrittore, preso spesso come spunto per film ed altre produzioni video; certo non si è mai tirato indietro di fronte a qualsivoglia argomento ed ha sempre raccontato le cose da un punto di vista anticonformista. “State of fear” (Stato di Paura, nella versione italiana) non fa eccezione. Che lo abbia fatto per provocare, o solo per puro caso, il libro analizza lo “scottante” argomento del surriscaldamento globale. Il tema e la posizione assunti dall’autore hanno toccato gli animi più placidi provocando una serie di reazioni più o meno buone da parte della critica.
Che si sia d’accordo con le teorie di Crichton, o si preferisca un approccio tradizionale, non ha senso schierarsi contro o a favore di un’opinione, tanto più il focalizzarsi sulla tematica climatica distoglie lo sguardo da una realtà ben più forte da leggere tra le righe del romanzo; Il punto più importante di tutta la storia, infatti, sta nel fenomeno che dà il titolo al libro: Lo Stato Di Paura. Uno stato indotto nel grande pubblico dall’uso manipolatore della comunicazione come arma politica, uso così subdolo e letale da provocare una reazione così prevedibile nell’essere umano tale da modificare la realtà percepita.
Secondo l’autore quello che la maggior parte della gente considera vero può essere frutto della superficialità o di conoscenze imperfette. A seguito della scrittura di questo libro Crichton ha ricevuto il premio giornalistico dall’American Association of Petroleum Geologists (AAPG) nel 2006, malgrado molti scienziati lo abbiano definito inesatto e travisatore.
Vorrei sicuramente dirvi qualcosa in più sulla storia, ma non voglio di certo togliervi il piacere di leggerlo. Sappiate solo che il tema principale di tutto il romanzo è il mutamento ambientale dovuto alle variabili climatiche e come tale evento sia stato strumentalizzato dalle forze politiche, dalle lobbie ambientaliste, e dalla scienza; e di come un gruppo di uomini voglia sovvertire questo status. Che sia un libro brillantemente scritto, pur se rispondente ai classici canoni dell’eroe “immortale” che sconfigge i “cattivi” non c’è dubbio. In particolare, come al solito, Crichton spiega complesse dinamiche grazie a semplici passaggi dialogici all’interno del testo. Uno dei punti che particolarmente mi preme evidenziare in questo discorso è quando, supportato dall’evolversi della narrazione il professor Hofman, studioso di fenomeni mediatici, spiega l’evolversi nella società moderna dello Stato di Paura (State of fear).
Ma che cos’è lo Stato di Paura? Secondo Crichton negli ultimi 50 anni i media hanno strumentalizzato il linguaggio per creare uno stato emotivo di paura diffusa nel mondo indirizzando la società verso comportamenti difensivi “manipolabili” dal potere governativo per il raggiungimento di obiettivi. Controllare e manipolare la società attraverso una cattiva informazione allarmista darebbe al potere la possibilità di manipolare il mondo e farlo reagire a piacere. Tale stato viene raggiunto attraverso una “perfetta” campagna di comunicazione incentrata sull’uso di parole sempre più allarmistiche accompagnate da immagini sempre più crude anche quando le situazioni non richiedevano tali mezzi o quando i fenomeni non risultavano affatto tanto violenti da giustificarne gli attributi.
Discutibile il punto di vista dell’autore nei confronti del movimento ambientalista ma le convinzioni personali non sono di certo il punto di questo testo. Né sicuramente lo scopo del romanzo è la propaganda. La tematica è stata scelta in quanto piuttosto attuale dal punto di vista politico e quindi perfettamente integrata alle dinamiche sociali attuali.
Mi piacerebbe approfondire la tematica dello stato di paura da cui magari potrebbe nascere un interessante articoletto; dateci un occhio e fatemi sapere.

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