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008-KULT

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008 – OPERAZIONE KULT

Ciao ragazzi! State tutti bene? Vi chiederete come mai sono tornato, portando con me le ultime notizie dell’FBI.
Ebbene, eccovi accontentati: visto il “successo” dell’ultimo articolo, lo 007-KULT, mi sono stati affidati alcuni lavoretti in giro per l’Italia, che mi hanno consentito di guadagnare qualche monetina.
Grazie al ricavo, ho potuto ampliare la mia rete di microspie e microfoni: ho persino sostituito la telecamera monocromatica sull’automobile di Giorgini, con una bella Super8 a manovella… 7 spie a colori, le ho invece installate in casa del protagonista che incontreremo tra pochi istanti. Chi è dunque la vittima di questo mese? Beh, semplice: è Thomas Serafini, un ennesimo ragazzo di Kult.

Per chi non avesse mai avuto la sfortuna di vederlo, vi faccio una breve descrizione del suo aspetto fisico: corporatura molto, ma veramente molto magra, alto da non riuscire a strappargli il naso, capelli mori piuttosto corti ed occhi… non ricordo il colore, anche se potrei puntare sul marrone.
Ora che avete più o meno, diciamo meno, una vaga idea di com’è
“costruito”, passiamo una giornata in casa di Thomas, bazzicando da una stanza all’altra del suo appartamento, e descrivendo in diretta ciò che compare sui monitor nuovi, che tra l’altro devo ancora finire di pagare.
Come in ogni abitazione che si rispetti, c’è un bell’ingresso.
Interessante: appese al muro ci sono decine di fotografie, e quella chi è? Aaahhh! Anche qui dovevo trovarmi la Valentina! Aspetta che cambio subito stanza: premiamo sul pulsantino che visualizza la situazione nella stanza TH2, ossia il salotto. Pareti gialle, balcone che da’ sulla strada, pianoforte… peccato che Thomas abbia riposto in cantina la sua batteria “I Bravi”, ma per fortuna, da qualche parte, devo avere alcuni microfilms contenenti i suoi concerti. Basta, qui non c’è nient’altro da scovare, se non qualche libro 3D riposto sul tavolo, che tanto non riuscirò mai a vedere. Passiamo alla cucina, dove la microspia nascosta dietro alla collezione di lattine, mi permette di osservare la tavola già apparecchiata, e il padre di
Thomas che lavora vicino al forno… come si ruota questa telecamera?
Forse premendo qui, mah, cosa ci fa qui Giorgini sotto la doccia? Ops, temo di aver sbagliato luogo, ah ecco, è così che si abbassa, vediamo cosa bolle in pentola: come non detto, non c’è la pentola. E lì sotto?
Mmmh, la pizza! Non è ancora pronta, torniamo tra poco.
Stanza TH5 anzi, corridoio TH5: è tutto buio. Passiamo alla camera da letto dei genitori. Strutture prevalentemente in legno, televisione sintonizzata sulla CNN, letto matrimoniale, filodiffusione incastonata nella parete, finestra… mah, non è certo qui che scovo i segreti di
Thomas, proviamo ad andare in camera sua, ogni tanto un’occhiata non fa mai male.
Uffa, Thomas non è in casa, qui c’è solo sua madre che pulisce il pavimento, in legno guarda caso. Scusi signora, la scopa, non vedo, c’è il manico davanti all’obiettivo. Proviamo a muovere la microspia… ecco fatto, è caduta la scopa. Cosa vedono i miei occhi, un letto con comodino, scrivania ad angolo con un bel Pentium75, stampante, organo MIDI, libri, libri ed ancora libri, fisica, matematica, elettronica… certo ci vuole della voglia, ma non dimentichiamoci che stiamo parlando di un ex-partecipante alle olimpiadi della matematica! Cosa vedo sopra al letto, contro la parete? No, non il poster Accolade con delle bestioline mostruose, ma un disegno raffigurante un gabinetto, ed ogni sua parte rappresentante un pezzo di hardware del computer. Fantastico… però che scandalo: proprio lui che passa 29 ore su 24 davanti al C++. Ma sì, in fondo è una cosa ironica. Oh, queste sono interessanti: le scartoffie di
Thomas accumulate nel tempo. Come si fa a zoomare? Forse così, sì, ci ho preso al primo colpo. Interessante, lo conserva ancora! Da piccolo, parliamo del 1988, da assatanato utente del mitico NewsRoom Program, software per la realizzazione di giornalini, Thomas creò il suo primo capolavoro artistico: una guida rapida per come uccidere un gatto.
Roba da chiodi tipo, imbottirlo di dinamite, tritolo, naftalina, benzina, legarlo sull’Autostrada del Sole e comprimerlo con una pressa… non credevo che lo tenesse ancora quel fascicolo, visto che l’aveva fatto litigare con una bambina ambientalista anzi, animalista.
E’ tutta roba interessante, ma Thomas dov’è? Proviamo a vedere cosa succede in macchina, sulla sua Fiat Uno bianca, con la quale si diverte ad ostacolare le vetture degli amici in parrocchia. Niente, tutto tace. Ecco perchè, è andato in motorino. Va be’, quand’è così, non mi resta che aspettarlo nell’ingresso, cercando di non guardare il quadretto della Valentina.
Ore 19:41. Eccolo rientrato, pediniamolo. Ma dove va? Fermati! TH1,
TH2, TH7: il bagno. Ops, temo di essere entrato in un momento sbagliato, nel frattempo andiamo a vedere a che punto è la pizza. Vedo già il fumo appannare l’obiettivo, mi viene l’acquolina. Meglio che torni in bagno. Niente, è ancora lì che si concentra: ma cos’ha mangiato? Mettiamo il naso tra i suoi libri, sperando che finisca. E’ vero, quasi dimenticavo: Doungeouns & Dragon, il suo ex-gioco preferito. Mi pare che lui inventasse gli episodi e le avventure, una volta ho giocato anche io con lui, ma ricordo di essere caduto in un buco già in partenza. Thomas possedeva tantissimi libri in inglese di questo gioco e dormiva perfino con i dadi D&D in tasca. Poi il suo personaggio era talmente sfigato, che doveva sempre succedergli qualcosa: o prendeva una spadata in testa da uno gnomo, o beveva una pozione velenosa ed andava in coma, o lo inghiottiva un fenicottero, fatto sta che ci ha rinunciato ed ha messo all’abbandono tutto quanto.
A questo punto vi domanderete: <>. Ecco appunto, è proprio di questo che desidero parlarvi: della sua vita sentimentale. La storia più complessa e movimentata di questo mondo (di altri non lo so), peggio di Carlo e Diana (di altri non lo so). Tutte lo vogliono, tutte lo desiderano (le altre non lo so), la sua fortuna con le donne: praticamente zero! Anzi, possiamo anche togliere quel “praticamente”.
Avete capito bene: in 19 anni di vita, compiuti tra l’altro alcuni giorni fa, non ha mai trovato la ragazza ideale per lui, nemmeno un qualche cosa che assomigliasse anche solo da lontano, ad una figura femminile. Quindi migliaia di ammiratrici, se siete libere o anche impegnate, e volete farci un pensierino, recatevi il lunedì o il mercoledì sera presso la piscina comunale Dogali, se volete ammirare un fusto a mollo nel cloro. Anzi, se mi realizzate anche un video amatoriale, lo guardo con piacere…
Ci siamo, ho sentito tirare l’acqua, quella del water vero, non quello del poster. Vediamo se riesco ad accedere nel bagno, un attimo, ci sono quasi, non ci sono più. E’ tutta colpa di questo malvagio pulsante che non vuole inserirsi, e pensare che ho acquistato il derivatore con il 30% di sconto. Miracolo! Ci sono riuscito. Si sta lavando le mani, da bravo bimbo, e si precipita in cucina: dite che abbia un po’ fame?
Ore 20:05. Si inizia a tagliare la pizza: fate i calcoli voi per vedere quanto tempo è rimasto in bagno. Non posso rimanere qui a veder una pizza dall’altra parte del vetro che si esaurisce morso dopo morso. Torniamo al computer, se solo potessi fargli un bel Format C:
Ore 22:40. Ho riacceso i monitor per controllare cosa sta facendo
Thomas. In questo momento si trova nella sua camera, guarda caso davanti al computer: non è strano se consideriamo che ci dorme dentro.
Evidentemente ha terminato la sua pizza, ed ora programma in C, ascoltando un compact di musica “Fusion”, un miscuglio di ritmi zulù che solo lui conosce: secondo me compongono i brani appositamente per lui. L’atteggiamento è piuttosto singolare, sembra Paperino imbronciato, poichè ad ogni esecuzione del suo sorgente, spunta fuori qualche messaggio d’errore: tira accidenti e pugni a quella povera macchina stupida ed innocente, che nulla di male gli ha mai fatto.
Davanti agli occhi, non può mancare la mini-collezione di virus, che ogni tanto nasconde nei computers della scuola (che noi paghiamo), o quelli dei suoi amici più cari.
Dimenticavo, Thomas ce l’ha a morte con quelli della LAV, in quanto preferisce rimanere nella sua ignoranza, piuttosto che dare ragione a ciò che pensa la Lega Anti Vivisezione.
Che altro dire? Il meglio arriverà, tardi ma vi assicuro che vi arriverà, le sigle delle telecamere però saranno differenti: AG1, AG2,
AG3… non vi viene in mente nessuno? Intanto pensateci, noi ci rivediamo tra qualche mese. Ciao!

Marco Cristiani

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