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Un’antenna per il CB

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Un’antenna per il CB

Rieccomi qui con una proposta riguardante i CB: vi piacerebbe avere un’antenna potente da collegare al vostro trasmettitore? No, non sto cercando di rifilarvene una che non riesco a vendere da tre mesi, ma semplicemente fornendovi alcune istruzioni perchè siate in grado di costruirvene una da soli, divertendovi e risparmiando una buona somma di denaro… che al giorno d’oggi si sa, non è da sottovalutare! Beh, tanto per cominciare posso elencarvi il materiale che vi servirà e che troverete sicuramente in casa oppure in ferramenta.

Materiale occorrente:

– Un tubo di plastica rigido, lungo esattamente 278 cm. ed avente un diametro a vostro piacere, preferibilmente non troppo largo.
– Un filo elettrico lungo poco più di 278 cm., che potete trovare ovunque: se avete il “portafoglio stretto” potete tagliarlo dalla macchina da cucire della mamma o dal vostro computer… dopo aver letto naturalmente le istruzioni per il montaggio.
– Un filo di ferro lungo almeno 10 m. Questo, forse, è bene comprarlo.
– Del nastro isolante.
– Un cavo coassiale RG58 che può misurare 11. 1 m., 22. 1 m., 33. 1 m. e così via, a seconda delle vostre esigenze.
– Uno spinotto maschio per il cavo coassiale.
– Un palo od un sostegno per fissare l’antenna.

Istruzioni:

Bene, iniziamo a divertirci: vi assicuro che sarà per voi una soddisfazione riuscire a terminare l’antenna e verificare le sue potenzialità… così come lo è stata per me la scorsa estate in
Puglia.
Prendete il filo elettrico e togliete, solamente nelle estremità, la guaina isolante che protegge i vari filamenti di rame (Spero che sappiate come si fa a “pelare” un filo… utilizzate le forbici). Ora che avete inizializzato il cavetto elettrico, potete inserirlo nel tubo di plastica da 278 cm. e lasciarlo scivolare lungo quest’ultimo.
Essendo il conduttore leggermente più lungo del tubo, dovrebbe spuntare dalle due estremità. Prendete il filo che fuoriesce dalla
“canna” (dovrebbe esserci solamente il rame, in quanto la patina gommosa l’avete già eliminata) e formate un uncino, agganciandolo al bordo del tubo: dovrebbe esserci quindi una parte del filo elettrico esterna ed appoggiata sulla superficie. Servendovi del nastro isolante, fissate bene l’uncino al tubo e chiudete bene anche il buco superiore, onde evitare spiacevoli infiltrazioni di acqua piovana.
La prima parte dell’antenna è terminata: avete realizzato quello che viene generalmente denominato “dipolo”, responsabile della trasmissione di segnali.

Procediamo con la seconda parte: prendete un palo od un supporto di una qualsiasi altezza, è chiaro che più alto sarà e più l’antenna riuscirà a captare i segnali. Questo palo vi servirà come sostegno per il dipolo. Una volta fissato questo supporto in terra (ingegnatevi voi su come farlo), prendete ciò che avete montato prima e, posizionandolo verticalmente in modo parallelo al paletto di sostegno con l’uncino
COMPLETAMENTE ricoperto di nastro isolante rivolto verso l’alto
(scusate la lunga apnea), fissatelo bene facendo qualche giro con il filo di ferro. Non c’è bisogno che il dipolo sia completamente attaccato al supporto, è sufficiente che uniate la parte inferiore del tubo di plastica con la parte superiore del sostegno.
Dove eravamo rimasti? Ah sì, ora che avete il dipolo saldamente fissato al paletto di sostegno (può essere di qualsiasi materiale), tagliate 3 pezzi di filo di ferro da 278 cm. ciascuno e legateli in posizione diversa nel nodo che avete fatto per unire il dipolo al sostegno. Se avete un saldatore, l’operazione vi risulterà ancora più comoda. E’ importante che questi 3 cavi siano esattamente di 278 cm., poichè essi fungeranno da “radiali”, ossia quelli che riceveranno le onde elettromagnetiche. Potete poi fissare le estremità opposte di questi cavi dove volete (ad una parete, alla ringhiera del balcone, etc.): anche qui pensate voi alla soluzione migliore per come fissarli ad una superficie, tenendo conto che meglio li posizionerete, più l’antenna resisterà ai colpi di vento e resterà ben salda nella base.

Guardate l’immagine presente nello sfondo per capire come collegare il filo elettrico in uscita dal basso del tubo elettrico ed i radiali, al cavo coassiale. Pelate quest’ultimo come un normale filo per le antenne televisive: il filo di rame centrale corrisponde al polo positivo e dovrete collegarlo o saldarlo bene al conduttore in uscita dal dipolo. Ci sono svariati metodi per farlo, potete attorcigliarlo, utilizzare un mammut, annodarlo… L’importante è che a operazione conclusa isoliate il tutto con il nastro apposito. Rimane ora la
“calza” del filo coassiale, ossia la parte esterna corrispondente al polo negativo: dovete far in modo di collegarla ad un radiale o al filo di ferro che ferma il dipolo al paletto di sostegno.
Anche qui la scelta è vostra… Non vi resta che collegare al termine del cavo coassiale (mi raccomando le misure… 11. 1 m., 22. 1 m., 33.
1 m., etc.), lo spinotto maschio che poi inserirete nella porta di ingresso del vostro trasmettitore… o state aspettando le istruzioni per costruirlo?

Sfondo:

Sullo sfondo trovate un’immagine fatta da me… purtroppo io e l’arte non siamo mai stati alleati, comunque ho cercato di fare del mio meglio e di presentarvi nel modo più chiaro possibile, quello che dovrebbe essere il risultato finale.

A) Filo elettrico in uscita dal tubo di plastica, aggrappato ad uncino al bordo del dipolo.

B) Dipolo (Tubo di plastica).

C) Radiale (Uno dei tre cavi metallici, collegato nel fondo del tubo plastico ed attaccato su una qualsiasi superficie (parete, pavimento,…).

D) Cavo RG58.

E) Paletto di sostegno.

F) Filo di ferro che lega il palo di sostegno con il tubo di plastica.

G) Il filo di rame più interno del cavo RG58, corrispondente al polo positivo, va collegato al filo elettrico in uscita dal basso del dipolo e ben isolato. La calza, ossia il filamento più esterno corrispondente al polo negativo, va in qualche modo unito al punto F o ai radiali. Cercate di isolare il tutto benissimo in modo che non venga mai a contatto con l’acqua… non è pericoloso, però non vorrei avervi sulla coscienza!

Beh, spero di essere stato chiaro o almeno esauriente… fatemi sapere: potete depositarmi messaggi, usufruendo del servizio posta elettronica gestito dalla BBS LLabbra di Modena, all’utente CRIS.

Marco Cristiani

Modena, 19 Gennaio 1996

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