KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

Un giorno di vacanza

4 min read

Un giorno di vacanza

Era ancora buio quando Juri aprì gli occhi… no, era ancora buio quando si alzò a causa di un devastante mal di stomaco e solo dopo aver urtato violentemente lo spigolo del comodino col mignolo del piede aprì gli occhi, e solo dopo aver dato una potente testata alla porta accese la luce.
Come risveglio non era un gran chè. Pensava:” Nelle pubblicità mentre lo stronzetto è ancora a letto arriva una gnocca della madonna (che come minimo è anche campionessa di seno prosperoso) con caffè e brioche. Quindi lui apre gli occhioni blu (con lo stesso sguardo innocente di Bambi quando gli hanno ammazzato la mamma) sorride e la bacia; e non gli puzza neanche il fiato”.
Zoppicando si trascinò nel bagno e quando fu in direzione del lavandino accese la specchiera e boohhmm!!!! Un faccione pallido con un grosso brufolo nel mezzo che separava due occhietti gonfi gli si presentò riflesso nello specchio. In quel momento capì perchè lui la gnocca che gli porta la colazione non l’aveva mai avuta. Si lavò la faccia nel tentativo di cancellare un pò di quello schifo, ma si rese conto che solo una plastica, o al limite una buona ghisa, avrebbe potuto fare qualcosa. Preferì rivolgere lo sguardo a qualcosa di più piacevole; si ritrovò a fissare la tazza del cesso per tre ore.
Preferì non fare colazione, anche perchè era mezzogiorno e quindi pranzò.
La digestione lo stonava più del fumo, e siccome aveva mangiato un tot cadde in uno stato di polleggio fuori dal buon senso. Se ne stava sdraiato sul divano, con la sigaretta accesa, un sorrisone da ebete scolpito sul faccione e gli occhi socchiusi che si gustavano l’inebriante piacere dello stomaco pieno. Si riprese a forza, da questo stato di trans, quando si accorse che stava sbavando. Si alzò faticosamente, si sentiva come se fosse alla fine di una lunga e pesante giornata di lavoro; così attraversato da un attimo di follia suicida, per uscire da quello stato di dormiveglia decise di pugnalarsi con una doccia fredda.
Bestemmiando uscì dalla doccia tutto bagnato ed infreddolito. Era sveglio ma non si sentiva certo meglio di prima, anzi, resosi conto della cazzata commessa, si schiaffò davanti alla televisione per una dose di rincoglionimento che solo i programmi della domenica pomeriggio riuscivano a dargli. Il palinsesto del primo pomeriggio si apriva con i giochetti a quiz e altre cagate simili, ma le trasmissioni preferite da Juri erano i talk-show:
-“Ci dica signora che cosa le è successo circa un anno fa”.
-“Dopo la morte di mio marito avvenuta a causa di una diarrea un pò trascurata, ho scoperto che la decima dei miei diciotto figli si prostituiva per pagare la droga del suo ragazzo sieropositivo che la tradiva con un cane che era stato abbandonato dai suoi padroni durante l’ estate e che aveva perso una zampa nel tentativo di salvare una bambina sordo muta da un incendio appiccato involontariamente da mio fratello che è cieco dalla nascita”.
-“Signora non si abbatta perchè le cose d’ora in poi andranno meglio anche perchè da oggi c’è Abrazok, l’unico antisfiga che resiste fino a dieci atmosfere di profondità che solo per oggi telefonando al numero verde 144-69-81-23 potrete acquistare all’ eccezionale prezzo di centocinquantamila lire. Abrazok, una botta di culo!!”.
Juri si divertiva un casino nel seguire queste prese per il culo del telespettatore, ma quando le stronzate del conduttore cominciavano ad oscurare lo schermo, si incazzava.
-“Allora Luca siamo riusciti a contattare Anna e senti un pò che ci ha detto”
-“No! Non lo perdonerò mai, io credevo di essere qualcosa di importante per lui, ma evidentemente mi sbagliavo. Io che gli ho dato tutto il mio amore e la mia virtù, io che non ho mai guardato nessun altro uomo, io che mi sono illusa che questa potesse essere la storia d’amore più bella e coinvolgente della mia vita. Avevo già progettato tutto, la chiesa, i fiori, il ristorante, i confetti; e lui mi ha abbandonata senza darmi una spiegazione, mi ha usata come se fossi un oggetto, mi ha buttata come se fossi una vecchia ciabatta, mi ha strapazzata come se fossi un uovo, mi ha sfruttata come se fossi una macedonia…”
-“Come vedi Luca non ti trovi in una bella situazione, e adesso come si fa? ma non disperare, siamo riusciti a convincere Anna a venire qui in trasmissione. Entra pure Anna!”
ALL HE NEED HIS LOVE pà-parà-parà ALL HE NEED HIS LOVE…
-“Allora Anna cos’ hai da dire al povero Luca?”
_”LUCA TI AMO!!!!! La mia vita senza di te non potrebbe funzionare, i miei fianchi senza di te non potrebbero funzionare, ma soprattutto la tessera BANCOMAT che ti ho fregato senza di te che conosci il codice non potrebbe funzionare. Luca ABBRACCIAMI!!”
Luca corre disperato verso Anna che lo attende a braccia aperte, tutta la scena viene mandata in onda rallentata (per creare suspance) mentre
Luca grida con le lacrime agli occhi e la bocca storta:-“A D R I A N
A”.
Intontito da questo orrore Juri spense il televisore, si infilò il giubbotto e uscì di casa diretto verso il bar.

ZUNTA

Altri articoli correlati

7 min read
6 min read
1 min read

Commenta