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Le storie dell’uomo verde…

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Le storie dell’uomo verde

e altri racconti

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Capitolo romantico
PERCHE’ UNA CILIEGIA

NON PUO’ TENERE I CAPELLI LUNGHI?

Lugubre e stanca scendeva la pioggerellina grigia, come lacrime di noia sperse nel cielo triste. Rivoletti di acqua sporca segnavano canali tra la polvere che ricopriva le lapidi. Allegria!
Descrivere l’ impianto autofocus di una macchina fotografica richiede delle conoscenze tecniche che nemmeno un barbiere che per hobby fa il falegname se le sogna. L’ uomo verde ha un rapporto di circa 1 a 3 con la meccanica in generale, che è come dire che se vuoi un gelato con sopra una ciliegina devi innanzitutto andare a comprare un seme di ciliegio, poi piantarlo, poi aspettare che sia cresciuto e se ti va bene dopo un annetto avrai la tua ciliegina.
Per gli ulivi è una cosa diversa. Una volta ne ho conosciuto uno che si faceva chiamare Millenio, tanto era vecchio. Però era bellissimo e anche molto simpatico e disponibile, e siamo stati a pranzo assieme.
Questo succedeva mentre l’ uomo verde era in ballo con un suo lontano parente verde molto muscoloso che era riuscito a passare da un mondo bidimensionale di carta a un mondo pseudo-tridimensionale fatto di pellicola. Anche se sono verde entrambi, è una cosa diversa, perchè l’uomo verde è verde di dentro, e poi lui non è muscoloso, anzi è più fatto di tendini che non dei muscoli, anche se non fare a descrivere bene queste cose perchè non me ne intendo, vuol dire che chiederò allo
Schirdolo Magico delle precisazioni anatomiche.
Anatomiche in un certo senso vuol dire denuclearizzate. E’ uno dei casi nei quali una parola ha due significati, come ad esempio la parola bagno, perchè se dici “vado a fare il bagno” prendi un asciugamano e la saponetta e lo shampoo e poi ti vai a lavare, mentre se un muratore dice “vado a fare un bagno” salta sul camioncino dei muratori armato di cazzuola e di mattoni e di calce e di cemento e appena ha raggiunto una casa in costruzione si mette a costruire materialmente una stanza che sarà dedicata a bagno. Che caos le parole!
E cosa succederebbe se domattina un signore entrasse nella tua camera da letto e di dicesse “sveglia, andiamo a fare un balcone”. A un mio amico è capitato, e deve essere allucinante.
I miei amici alle volte hanno reazioni prevedibili in quanto seguono uno schema logico ben preciso, a differenza dell’ uomo verde. Così, ad esempio, se io dico “ma sai eravamo lì che parlavamo del più e del meno” so per certo che qualche mio amico penserà “e del per e del diviso” e ci sono ben 9 probabilità su 10 che il pensiero venga inviato alla bocca per uscire in forma di onde sonore.
E’ un vero spettacolo vedere l’ uomo verde quando è sovrapensiero, perchè i suoi pensierini distratti escono e se vanno in giro curiosando e giocando tra di loro come farebbero dei gattini. I pensieri leggeri svolazzano come farfalle, quelli un po’ gommosi volano lenti e a pancia in su come fanno i piccioni dopo che hanno volato sulle ciminiere degli inceneritori comunali quando vengono bruciate le erbe illegali frutto di qualche maxi-sequestro di droga.
I pensieri tristi invece strisciano a terra e gli altri pensieri fanno di tutto per aiutarli a sollevarsi, e il più delle volte ci riescono.
Parliamo di musica, che è un argomento assai vasto e diversificato, a coprire ogni esigenza di mercato, dal jazz alla techno passando per
Chopin e il progressive rock. In generale l’ uomo verde apprezza tutto perchè non ci capisce niente, al limite ammira le diverse armonie di frequenza che il suo oscilloscopio da polso gli mostra ogni ora. In fondo non sono altro che onde sonore che vengono poi interpretate diversamente a seconda dei gusti, quindi non si discute niente. La musica può essere fatta a mano, cantata, fatta a macchina, o tutte le tre cose insieme, e poi non dimentichiamoci che esistono dicversi supporti per conservarla nel tempo, come ad esempio i nastri magnetici, i dischi di vinile o i luccicanti compact che però sono digitali.
In questo regno c’è chi si è posto il problema: ma Dio è analogico o digitale? Secondo i più è analogico, ma c’è una minoranza che asserisce che è digitale, solo che invece di seguire una logica binaria segue una logica a base tre, che è stata studiata teoricamente ma che finora non ha avuto le grosse applicazioni pratiche della binaria.
Comunque per me è frattale.
Se qualcuno ti chiede se hai da accendere tu cosa fai? cerchi l’ accendino oppure dici “Mi dispiace, non fumo”. L’ uomo verde invece pensa subito alle reazioni chimiche che potrebbero innescare una combustione, e verifica la sua composizione per verificare se nel suo corpo ci sono elementi che, combinati con qualche elemento del corpo dell’ interlocutore, possono fare accendere qualcosa. Il più delle volte non si trova niente e allora l’ uomo verde, che in gioventù ha seguito molto il mondo di quark e di fisica ne sa abbastanza, provvede a far aumentare la temperatura dapprima alitando, poi fregando due mattoni (che porta sempre con sè, per ogni evenienza). In pratica possiamo suddividere la nostra vita nel seguente gruppo di cicli nidificati:
For anni: =0 to N do
For mesi: =1 to 12 do
For giorni: =1 to G do
For ore: =1 to 24 do

For minuti: =1 to 60 do

For secondi: =1 to 60 ecc.ecc.

Fino ai millesimi di secondi e ancora più in piccolo, volendo, per N che corrisponde agli anni da vivere e G che dipende dal mese. Questa è una storia di informatica, che ci dimostra con qualche semplice riga di programma come sia effimera la vita.

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Capitolo ultimo
IL DENTIFRICIO AL PINO SILVESTRE

PORTA FORTUNA

(A questo punto penserete “Non sarà mai vero che l’ultimo capitolo si chiama proprio ultimo…” E invece è così. Potere della non-logica applicata!)
I ragazzi corrono dietro alle ragazze, le quali a loro volta corrono dietro ai ragazzi, e tutti si corre come matti e alla fine ci si rende conto che correndo si può urtare facendosi male, e poi ogni tanto è bello anche fermarsi o passeggiare semplicemente. O no?
Ricordi offuscati dalla ragione rimbalzano a caso (almeno così sembra) nella mente dell’ uomo verde, passando da tenui boccie ad atolli fatti a mosaico, interni in monago, cobalto giallo e nero, paesaggi di pastello, finestre sahariane aperte su spiagge morbide, fondali di microchip grigini, wenteltifije smeraldati che si rincorrono sulle scalette illogiche di una tavola serigrafata.
E mentre sui display a cristalli liquidi minuscole creature prendono il sole in costume da bagno, c’è chi ancora non sa che lo jojoba è di importazione extraterrestre ma è anche commestibile, perchè io ne ho mangiato un po’ assieme all’ olio solare e non sono stato male.
E poi via col pino silvestre e l’ idrolizzato emolliente e il grasso da motori che usava la nonna dell’ uomo verde per friggere le cotolette, che venivano un po’ pesantuccie ma molto molto buone.
Autogrill che si muovono da soli nella notte senza stelle, lampioni che si intrecciano amorosamente quando nessuno li vede, uomini che sono luoghi comuni con le gambe e situazioni drammatiche che i giornalisti non risparmiano per dovere di cronaca e per fare carriera.
Ma non è tutto qui. Ci sono anche tramonti bellissimi, e schiene perfette e gatti e tanto amore.
E poi le ragazze più belle non partecipano a miss Italia e non vanno nemmeno a non è la rai, ma te le trovi davanti quando meno te l’ aspetti, e non volano poi così in alto e alla fine ti regalano splendidi topazi. Però ricordiamoci che tutto ha un inizio e una fine, e anche se queste regole sono discutibili e ci piacerebe cambiarle non possiamo farci niente, quindi è meglio che non ci pensiamo più di tanto, basta solo che sappiamo realisticamente come stanno le cose.
Automobili d’ epoca che fanno sognare, berline da imprenditore che ci piacerebbe avere ma che alla fine non ci darebbero le soddisfazioni delle nostre amate auto della classe media, e anche ultraleggeri a motore o alianti con rapporto di planata 55 a 1 per librarsi nell’ aria come se fossimo bestie che volano. Cerchiamo la libertà nelle patatine e poi votiamo per chi crediamo più opportuno, o se crediamo opportuno non votare non votiamo, fa lo stesso, basta che non ci ammazziamo a vicenda. Algoritmi di calcolo per le previsioni metereologiche, tralicci dell’ alta tensione che non hanno fatto del male a nessuno e svolgono il loro lavoro con serietà e diligenza. Il canale sotto la Manica non è più una utopia, la torre di Pisa penderà pure ma sono secoli che resta in piedi, e i Romani quelli dell’ Impero
Romano ci sapevano fare sia con gli acquedotti che con le strade che con le conquiste. Non so cosa succedeva nel Madagascar nel medioevo ma forse stavano meglio che dalle nostre parti, e non bruciavano le streghe. Le crociate le conoscono tutti, così come le tappe storiche del Giro D’ Italia o del Tour de France, e alla fine se uno ci pensa di passi avanti nel campo della medicina ne sono stati fatti un bel po’.
Non dimentichiamo che siamo stati sulla Luna, e che i dinosauri ci affascinano perchè si sono estinti, perchè se fossero ancora vivi ci penseremo due volte. Abbiamo anche avuto la fortuna di leggere i libri di Gianni Rodari che ci hanno fatto crescere con gioia e curiosità, e poi Babbo Natale esiste, solo che non vuole essere coinvolto perchè per lui i regali non dovrebbero costiutuire un businnes, e disapprova l’ utilizzo spregiudicato che si fa della sua immagine.
Tutto questo e molto altro ancora costituisce il mondo sul quale viviamo, e questo mi sembrava il modo più carino per porre termine a questa sequenza di eventi. Però questa fine è come il ricciolo terminale di una spirale di un frattale, e zoomandoci sopra è possibile scoprire che ciò che pareva finito e limitato è in realtà solo un aspetto di qualcosa di ben più grande e complesso, e che zoomando ancora e ancora e ancora si scopriranno sempre cose nuove, diverse disposizioni di forme e colori che seguono una logica complessa ma tangibile, come se una formica eplorasse l’ interno di una automobile: vedrebbe sempre cose diverse e nuove ma che ognuna a modo suo contribuisce alla formazione di una auto. La formica non sa cos’e un’ auto e nemmeno sa cosa ci si può fare o non fare, e allo stesso modo noi esseri umani non ci possiamo rendere conto dei veri motivi per i quali esiste questa bella bocciona che è il nostro pianeta, che a sua volta è un’ inezia se rapportata a boccie tipo il sole, e le stelle sono minuscole se rapportate alle galassie e così via.
Quindi, anche se dal mio limitatissimo punto di vista di giovane uomo terrestre la vita mi sembra effimera, la cosa non mi spaventa più di tanto, perchè forse tutto ciò fa parte di un piano ben preciso, come l’ uomo verde e le sue storie.

Fine

p.s.: se non capiamo le ragazze, come possiamo pretendere di capire l’
Universo?

Teo 93

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