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Entomologia

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Entomologia

Un grande hobby da coltivarsi con

AMORE RESPONSABILITA’ PREPARAZIONE

Ho accolto con grande piacere l’invito degli amici fondatori, ideatori e preparatori della prima rivista informatica computerizzata MODENESE
“KULT”, a collaborare con articoli di ENTOMOLOGIA nella stesura di
questa (mi auguro fortunata) iniziativa.
Questo piacere mi deriva sopratutto dalla speranza di poter essere di qualche aiuto specialmente ai neofiti più giovani, ai giovani che si avvicinano al Computer per la prima volta, a quelli più introdotti, che sono alla continua ricerca di interessi nuovi a tutti quei ragazzi, appassionati di natura, che forse diventeranno i futuri maestri di questo ramo appassionante. E nei quali mi rivedo allorchè, quaranta anni fà, iniziai a raccogliere e ad allevare insetti.
Molte cose, in seguito mi hanno più volte distratto, o costretto a trascurare questa mia grande passione, la necessità di iniziare a lavorare per aiutare la famiglia, la mancanza di possibiltà di continuare a studiare, erano tempi molto duri e molto diversi dagli attuali, ma ogni tanto la vecchia passione riaffiorava. E ricordo il problema maggiore che a quei tempi incontravo. Non era certo quello di reperire gli insetti, allora più abbondanti di adesso specie nelle città, ma di avere a disposizione dei maestri, delle guide che potessero in qualche maniera aiutarti a risolvere i misteri di qusto mondo sconosciuto.
Mancavano a quell’epoca sopratutto libri, riviste specializzate che trattassero a fondo l’ENTOMOLOGIA con un linguaggio semplice adatto ai principianti ed in modo particolare in… ITALIANO.
Già, perchè gli unici manualetti, che circolavano allora erano sempre o in francese o in inglese. E quasi sempre vecchissimi od addirittura antichi, roba del 600, 700, 800.
Testi che non usavano mai i veri nomi degli insetti, ma nomi del
“VOLGO”. Nomi nati da tradizioni popolari, da leggende, da modi di dire e che cambiavano da un paese all’altro da una regione all’altra da una nazione all’altra. Tanto che non eri mai sicuro che l’insetto che stavi guardando fosse veramente quello di cui leggevi le caratteristiche.
E le fotografie…? Non esistevano. Quasi sempre o il nulla assoluto o qualche disegno appena accennato. Oggi invece il giovane che voglia cominciare una raccolta di insetti, siano COLEOTTERI o LEPIDOTTERI gli ordini preferiti dai dilettanti, ha a sua disposizione un mare infinito di materiale, volumi in tutte le lingue e di tutti i prezzi, attrezzi per cattura, preparazione, conservazione, la possibiltà di contattare gruppi di Hobbisti, più o meno specializzati su tutte le branche della natura.
A questo punto però voglio affrontare un discorso di carattere generale, che penso sia il più importante da fare oggi come oggi.
La prima domanda che viene spontanea è questa: ha ancora senso al giorno d’oggi, quando da ogni parte si sente parlare di specie in estinzione, della scomparsa di animali in certe zone, andare a caccia di farfalle e di insetti? L’uomo deve continuare ad uccidere o catturare organismi viventi? La risposta, secondo me, non può essere che una sola: dipende dallo spirito con cui lo si fa. Mi spiego meglio: col passare degli anni dei secoli, molti uomini hanno preso lentamente coscienza del fatto che per potere meglio realizzare la propria esistenza, s’è reso necessario imporsi delle regole morali verso se stessi e verso il prossimo, ma è proprio in questi ultimi decenni, nei quali si è fatta più allarmante l’alterazione dell’ambiente che ci si è resi conto della necessità di stabilire dei rapporti di rispetto anche verso la Natura, intesa qui come complesso di cose e organismi che circondano l’uomo, dando origine a un termine che alcuni scienziati chiamano Bioetica, ossia un insieme di diritti e doveri che l’Uomo deve rispettarese vuole sopravvivere.
Pertanto, tornando al nostro discorso sugli insetti, sono e sarò sempre dell’idea che il collezionista che cattura e uccide, con il semplice scopo di arricchire la sua collezione senza ricavarne nessun profitto di carattere scientifico, è da mettersi sullo stesso piano dell’industriale che inquina un corso d’acqua con gli scarichi della sua industria, anche se il danno è molto minore, non parlo poi di cacciatori e pescatori su cui potrei scrivere pagine e pagine.
Quello che voglio dire è semplicemente questo: ben venga la collezione di LEPIDOTTERI o di COLEOTTERI, ma che sia accompagnata da una preparazione di base, da una conoscenza della biologia degli usi e de costumi di questi insetti, e che non si riduca ad una semplice esposizione di curiosità estetiche.
Chi avesse poi un po’ di tempo, di spazio e di… pazienza, potrebbe cimentarsi anche nell’allevamento di insetti, coleotteri o lepidotteri, una cosa, credetemi sulla parola che riserva innumerevoli spunti di meditazione, nonchè la consapevolezza di avere contribuito alla sopravvivenza anzichè all’estinzione della specie in allevamento.
Chi avesse poi l’hobby della fotografia, come il sottoscritto, se ne serva nelle sue cacce al posto del retino, E’ meglio fissare un’immagine a colori di un insetto vivo su di un fiore, che portarsi a casa un cadavere da aggiungere ad altri uguali che già si hanno in collezione. Cerchiamo dunque di dare una impostazione seria e finalizzata fin dal principio alla nostra raccolta; sia essa di insetti o di qualsiasi altro genere in campo naturalistico. Solo in questo modo essa acquisterà valore col passare degli anni e, nel contempo, anche noi ci saremo arricchiti di sempre maggiori ed entusiasmanti conoscenze.

Giorgio Malferrari

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