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Freeware

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Freeware

Terzo mese, terzo ‘regalo’. Ovvero terzo appuntamento con l’angolo del software FREEWARE. Dopo il FONTEDIT dei Sunrise, e l’LZEXE di Fabrice
Bellard, questo numero triplichiamo, non accontentandoci di esaminare per voi un solo programma, ma proponendovene due, più altri due di nostra produzione che troverete negli articoli seguenti.
Ma procediamo per gradi.

WHERES

Penso che nessuno di voi non abbia mai sentito la necessità, soprattutto se in possesso di un disco fisso molto capiente, di trovare un file nascosto chissà dove. Questo è ovviamente più vero per chi, come me, ama circondarsi di tutto lo shareware che riesce a trovare, ma anche per un utente medio, la cui disponibilità di software dovrebbe essere minore, c’è sempre la volta in cui il documento che serve è stato salvato in un’altra directory per sbaglio, oppure non viene subito in mente se quel particolare file è già presente.
Sono molti, a mio parere, i casi in cui la fretta, la distrazione, o una metodica e cronica mancanza d’ordine possono far perdere tempo prezioso alla ricerca di qualcosa, all’interno di meandri di directory con dozzine di livelli di profondità. Per risolvere questo problema sono stati sviluppati svariati programmi, tra cui è inevitabile ricordare il più famoso FF (FileFind), che fa parte delle Norton Utilities. Quest’ottimo software non è però SHAREWARE o FREEWARE, e quindi il suo utilizzo comporta l’acquisto di un pacchetto di grandi dimensioni, per il quale forse molti non hanno necessità. In ogni caso, non volendo discutere sulle molteplici cose utili presenti i questa ‘raccolta’ di utilities prodotte dall’ormai celebre Peter Norton, rimane il fatto che esistono anche programmi in grado di ricercare file, che non sono commerciali, e quindi utilizzabili tranquillamente, e passabili agli amici e conoscenti senza violare nessuna legge sui copyrights.
Uno di questi è il WHERES, dello scozzese Steven Kerr, realizzato nel
1993, di ridottissime dimensioni (soltanto 9 Kb) e di immediato e intuitivo utilizzo. Similarmente alle prime versioni dell’FF non ha un interfaccia utente, e può essere utilizzato soltanto da linea di comando.
Di caratteristiche che lo rendono un po’ singolare, nell’ambito della categoria di prodotti nella quale in effetti è, a mio parere ce ne sono due:
1) di base, quando viene lanciato, cerca in tutti i drive correntemente collegati alla macchina, al contrario degli altri che ho visto, per i quali questo era un comportamento da settare;
2) fornisce la possibilità all’utente di specificare una stringa di testo che funzionerà da filtro per la visualizzazione dei file trovati.
Un esempio per chiarire questi due aspetti: se il computer ha due partizioni, di cui una divisa ancora in due grazie ad un software di compressione dinamica (doublespace e/o stacker), per un totale di tre ‘dischi’ C:, D:, E:, lanciando WHERES KULT*, da una qualsiasi directory, verrà compiuta una ricerca su tutti e tre i volumi prima di uscire. Nel caso che se ne voglia escludere uno o più, (ad esempio perchè il disco D: è un CD, o perchè questo sicuramente non contiene il file che cerchiamo) basterà scrivere WHERES KULT* -D.
Passando invece al filtro, per ricercare un file in C che contenga la parola ‘mouse’ si potrà scrivere WHERES *.C /TMOUSE.
Complicato? Non direi. E, vi assicuro, appena entrerete nell’ottica di quanto tempo potrete risparmiare con un programma del genere, vi verrà sicuramente spontaneo usarlo.

Cliccare WHERES per scaricarlo su disco.

CLEANBOOT

Il secondo programma di questo mese è poco più di un gadget, sicuramente più utile a chi ha vecchie versioni del DOS, che a chi possiede la 6.0, ma avendo notato che alcuni dei nostri utenti potevano averne bisogno, non ho esitato a metterlo in lista.
Avete dovuto fare un disco di BOOT perchè KULT, o altri programmi, avevano bisogno di più memoria DOS? CLEANBOOT (anzi CLEANBT) della tredicenne americana Shrar Bjiad quasi sicuramente risolverà il vostro problema. Il suo operato è estremamente semplice: fa il backup dei vostri AUTOEXEC.BAT e CONFIG.SYS e poi li cancella, lasciandovi liberi di resettare, e ottenendo così la stessa situazione del dischetto di partenza.
Ovviamente il tutto è corredato da UNCLEAN, che, lanciato al termine della vostra sessione di lavoro, ripristina la condizione originale, in modo da avere attivati tutti i vostri driver abituali alla prossima accensione.
Pur riconoscendo l’assoluta facilità di realizzo di un programma di questo tipo, devo rendere onore al merito a questa giovane americana, che ha deciso di porre il suo lavoro FREEWARE. E dico questo, non nel senso che poteva cercare di commerciarlo o di metterlo SHAREWARE, ma volendo sottolineare il fatto che ha reso pubblico un suo sia pur piccolo contributo allo sviluppo del software. Non so quanti di voi, che state leggendo queste righe, sappiano programmare. Ma quei pochi, o quei tanti, sono invitati a prendere esempio, e a non vergognarsi di mettere in circolazione un loro lavoro, anche se di poco conto. E se poi vorranno inviarcelo perchè sia pubblicato su KULT, o recensito, se l’eseguibile fosse superiore alla decina di kilobytes, sicuramente verrà preso nella considerazione che merita.
E dopo questa, spero non sgradevole, esternazione, tornando a CLEANBT e
UNCLEAN vi invito a tenerli in root, poichè, senza nessun path, vi potrebbe essere difficile ripristinare le condizioni del vostro sistema, se non avete un minimo di dimestichezza con il DOS.

Per scaricare il programma cliccate su CLEANBOOT.

Marco Giorgini

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